mercoledì 29 gennaio 2014

2014: Lui non ci sarà # Rubens Barrichello

Sfumature nascoste sulla carriera di Rubens Barrichello.
- Tutto iniziò nel 1993 in Jordan, team fondato da Eddie Jordan che negli anni è riuscita a combinare qualcosa di discreto, anche - per dire - negli anni in cui c'era Barrichello (ed Irvine accanto a lui).
- Nel 1994 fu il miracolato di quel week end maledetto di Imola. Dopo essere scampato (senza ancora aver capito come) ad un incidente pericolosissimo, del tipo piroette multiple ed un paio di capocciate al suolo, giunse svenuto all'ospedale e da lì ne uscì con i suoi piedi. Il giorno successivo si ripresentò nel paddock, con una frattura al setto nasale, tagli alla bocca, un braccio fasciato, una costola incrinata ed una leggera amnesia. Non andò altrettanto bene a Ratzenberger (vittima del sabato) e Senna (vittima della domenica). Quello stesso giorno finirono all'ospedale anche nove spettatori colpiti da diversi detriti provenienti da un incidente verificatosi ad inizio gara: uno di loro finì anche in coma, colpito da una gomma. Solo dopo la ripresa della gara, Alboreto perse un pneumatico mentre usciva dai box: all'ospedale anche 3 meccanici Ferrari, uno Benetton ed uno Lotus.
- Nel 1997 venne arruolato in Stewart, neonata scuderia che con lui nacque... e morì tre anni dopo. 48 GP, 1 pole position: roba di cui andar fieri. La stessa squadra, per la cronaca, negli anni si trasformò in Jaguar e poi in Red Bull. Per dire.
- Seguirono gli anni in Ferrari e, nonostante tutto, di questo non è che ci sia molto da dire.
- Dopo i fasti in rosso... vennero i un po' meno fasti in Honda, il cui colore, a pensarci bene è il rosso in ogni caso. L'Honda di quegli anni tirò su grossomodo un pugno di mosche. Qualcosa in più al primo anno dove in due (con Button) raccolsero 86 punti ed un quarto posto in classifica generale costruttori, poi scesero verso un inesorabile destino: in due, in due anni contarono 20 punti: poi il fallimento e la trasformazione in Brown GP.
- Brown GP, quinto team in carriera, sorto di punto in bianco dalle ceneri della Honda portandosi a casa gli unici due piloti disoccupati sul mercato: i loro. Destino beffardo il suo: Jenson portò a casa 6 vittorie, lui solo due. Con il sedere piazzato sulla stessa vettura che fece sgranare a tutti gli occhi domandandosi e questi da dove sono usciti? si fece anche soffiare la seconda posizione iridata da un Vettel alla guida di quella Red Bull di cui sopra. In ogni caso, anche la BrownGP fallì (ed a questo punto si perde il conto del numero di team ai quali ha dato il colpo di grazia) e lui, ancora una volta, e con l'amaro in bocca, cambiò ancora una volta casacca.
- in Williams, nel 2011, raccolse solo 4 punti. Ed è stato chiaro a tutti che forse era giunto il suo tempo.
- Dopo aver tentato diverse strade automobilistiche di seconda serie... oggi è finito a fare il cronista, come tutti.

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