venerdì 9 maggio 2014

FormulaGossip - Spagna 2014

Vettel. E' indubbiamente l'uomo del momento. Tutti si domandano: ci è o ci fa? Il fatto che il suo compagno di squadra si piazzi statisticamente sempre meglio di lui lascia molti dubbiosi ed incerti. Capiamoli: dopo 4 anni a sostenere che Vettel continuasse a vincere mondiali solo e soltanto di culo, oggi, paiono brindare all'epifania. Senza la macchina migliore non combina niente... che magari è vero, ma, per dire, non è che può scendere e farsela a piedi. Per dire, anche Schumacher ha vinto fino a che la Ferrari è stata una potenza. Poi Jean Todt se ne è andato, Domenicali ha preso il suo posto e lui è finito a raccogliere le briciole che Alonso lasciava sul suo percorso. Vettel, comunque, lo sostendo da un pezzo: è la paternità che lo stanca. Non ha più le energie d'un tempo.
Alonso. Allison: «Alonso sta crescendo molto». Lo dicono anche a me... solo che è un eufemismo per dire che sto invecchiando. Così come sta invecchiando Alondo a stare a presso a questa Ferrari che non cava un ragno dal buco. Sì, in Cina è salito sul podio e siamo ancora tutti ubriachi di felicità. Figuriamoci che a sto giro si corre in Spagna. Alonso eroe nazionale. 
Maldonado. Tra le cose inutili che la rete ci riversa addosso c'è una fantastica competizione volta ad aggiudicarsi la fantastica borsa nella foto qui accanto. Una sorta di orrida braccialini, forse a forma di Lotus, autografata da Maldonado in persona. No, ma, esattamente... cosa diavolo me ne dovrei fare? E comunque prima di buttarsi in queste fantastiche iniziative consiglierei alla Lotus di organizzarsi un po' come in altri team: uno guida e l'altro fa le foto. Qui ne hanno portati a casa due che sono uno peggio dell'altro, come pensano di vendere qualcosa?
Chilton. Max Chilton. 23 anni, 23 gare consecutive portate al termine su 23 disputate. Mica roba da poco.
Magnussen. Credo che stia vivendo un po' di post sbornia... uno di quelli che ti vengono dopo che si passa dalle stalle alle stelle in 4 secondi netti e poi si ritorna al proprio posto. Il giovinastro danese, giunto alla quinta gara (ancora non disputata) della sua carriera si è già visto iperincensato dai giornali di mezzo mondo, modello tutti lo vogliono tutti lo amano, dopo il primo podio... per poi ricadere nel dimendicatoio, come se quel padre che ormai si deve sempre portare presso ad ogni gara non fosse che il sintomo di uno che già crede di essere arrivato. Si è capito che a me, sto Kevin, non è che mi vada particolarmente a genio? Sarà che detesto un po' tutti di enfant prodige.
Kvyat. No, dai. Su Kvyat non so che inventarmi.

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