lunedì 23 giugno 2014

Austria 2014 - Gara

E' con una punta di amarezza che abbiamo accolto la bandiera a scacchi di un gran premio delle occasioni perdute. La Formula 1 perde nuovamente tutto quello che non più di 15 giorni fa aveva guadagnato in Canada: colpi di scena, forti emozioni e frequenti rimescolamenti di classifica. 71 giri di quasi privi di ogni brivido, di ritorno indisturbato dell'egemonia Mercedes e del mesto accodarsi di tutti gli altri. 
Di Vettel forse non è neanche più il caso di parlare, quantomeno fino al momento in cui questa enorme macumba che pende sulla sua testa la smetterà di operare. C'è da incominciare a sospettare che questa coincidenza tra le defaillance della sua vettura e le gite inaspettate di Webber al paddock non sia solo una coincidenza... ma di questo magari provvederemo ad approfondire in altra occasione. Per Webber, al di la che sia pure passato a sputare nel serbatoio della benzina dell'ex compagno di squadra, deve essere stato un altro week end particolare: per lui niente tuta e casco da indossare ma sosta ai box McLaren per trovare qualche vecchio amico e turno d'onore sul podio per intervistare i vincitori. Com'è veloce la discesa verso il davidcoultharismo!
Tornando alla gara. Massa è partito in pole ma era piuttosto chiaro che non avrebbe tirato fino alla fine. Tutto sommato tiene testa al gruppo più del sperato... ma al primo pit stop è una tragedia: mancano l'ingresso giusto al posto giusto e tutti gli altri passano avanti. Tutti tutti, eh? Non sia che se ne scampi qualcuno. Vagamente meglio di lui Bottas: parte quarto, arriva terzo. Sale sul suo primo podio e mostra al mondo di essere l'unico pilota dello schieramento a non porsi grossi problemi di peso. Modello Montoya o giù di lì.
Dopo lo strazio-qualifica del sabato Hamilton azzecca in maniera formidabile la partenza e dimostra a tutti di che pasta è fatto. Dopo un giro è già in coda al suo compagno di squadra... e lì sarà ancora dopo 70 giri, nonostante tutto.
Gara vinta da Rosberg senza eccessivo dispendio di energie. Gara, dal suo punto di vista, utile ad aumentare ulteriormente il vantaggio sul compagno di squadra sia in fatto di punti (ormai giunto ad una vittoria ed un pezzo) che in fatto di pressione e malumori. I due in zona podio sono tornati a non guardarsi neanche in faccia ed Hamilton, una che la gestisce sempre piuttosto bene, ha preferito mettersi a parlare in finlandese con Bottas piuttosto che fare i complimenti al vintore.

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