lunedì 9 giugno 2014

Canada 2014 - Gara

From @JennieGow
A due ore dalla gara tutti gli animi parevano rasserenati oltre ogni aspettativa. Uno degli ormai classici occhi indiscreti in missione dietro le quinte, riportava Hamilton e Rosberg pranzare insieme... allo stesso tavolo! Ormai è accertato che la vera battaglia debba compiersi in pista. La partenza non dice niente di buono ad Hamilton che riesce prima a farsi fregare nella partenza per il giro di ricognizione, poi anche in quello ufficiale. Che poi, diciamolo, in fin dei conti la partenza non è stata neanche malaccio... se non fosse per quella curva dal lato sbagliato che ha reso assolutamente ininfluente ogni metro recuperato sino a quel momento ed ha riposto nuovamente la prima posizione nelle mani di Nico. Che poi, se non avesse posto la seconda posizione in quelle di Vettel sarebbe anche stato meglio... ma questi sono altri discorsi.
Nello stesso tempo dalle retrovie il delirio: Chilton perde il controllo della sua vettura e catapulta Bianchi a muro. Che se in Marussia non fossero ancora tutti brilli dalla prima (ed ultima?) gara in cui sono arrivati a punti, non sarebbe neanche stato un grosso problema. Parta subiito il ricordo triste dell'ottava posizione di Bianchi in quel del Principato di Monaco e lo statisticone sul numero di gare che Chilton è riuscito a portare a casa senza mai un ritiro. 
La vicenda della Safety Car è degna di rientrare nelle comiche della Formula 1: quasi dieci giri di tormento ad osservare detriti sparsi ovunque, senza che quelli sapessero veramente come riuscire a farli fuori tutti, così come quella macchia, forse d'olio, forse di carburante, forse di vin santo, riversata sull'asfalto. Il momento più alto credo si sia avuto quando non sono riusciti a mettere una delle vetture, sospesa sulla gru, sul carro attrezzi. La vettura è tornata per terra e nuovamente su in cielo. Fate pure con calma, non vi preoccupate. Fate pure con calma perchè il meglio deve ancora venire.
Il meglio, per fare un esempio, incomincia ad arrivare quando finalmente la Safety Car esce di scena, Hamilton si riesce a sbarazzare di Vettel e finalmente incomincia la battaglia... senza esclusione di colpi. Si avvicina di molto parecchie volte, ma quasi non da l'impressione di riuscire veramente a farcela. Di mezzo ci si mette anche la faccenda della chicane tagliata da Rosberg, ma che di fatto non gli fa guadagnare nessuna posizione, visto che è già in testa. Per questo motivo finisce sotto la lente di ingrandimento dei saggi commissari che, dopo una dura sessione in camera di consiglio, arriva ad una conclusione: nessuna punizione per lui! Hamilton capisce quindi che non può confidare nei piani alti: deve farcela da solo... e si rimette all'inseguimento. Giri, giri, giri. 
Team radio per Lewis Hamilton: no power! Quest'anno sembra un ritornello! La sua macchina fa i capricci... ma il colpo di scena maestro deve ancora arrivare: anche la vettura di Rosberg ha gli stessi problemi. I capoccia Mercedes si mettono subito alla ricerca del problema, nel frattempo la battaglia si deve fermare. La loro fortuna, nella sfiga generale, è quella di essere in vantaggio di qualcosa come sei ore ed un quarto sul terzo in classifica. 
Giunte queste voci alle retrovie tutti impazziscono: è lotta dura per riuscire a fare qualcosa di buono! Il gruppo si compatta, pochi decimi tra l'uno e l'altro almeno sino all'ottava posizione. Massa incomincia a sognare, le Force India non stanno più nella pelle. Le Ferrari, non parliamone neanche, sono certe che a questo punto gli sia tutto dovuto per prelazione. Le McLaren dormono. 
Ci sarebbe da ricordare che, non più di un paio di giorni fa, Hamilton era assolutamente convinto che il suo stile di guida fosse decisamente più adatto a questo genere di circuito. Nel frattempo non ha fatto pole, non ha centrato la partenza ed ha fritto i freni. Costretto al ritiro preventivo sarà dietro a mangiarsi bombette come Rockerduck fino alla prossima gara. Rosberg per un po' sembra destinato alla stessa sorte, poi tutti realizziamo che la sua vettura, magari piano, ma continua ad andare. Dai piani altri intimano: arriva fino alla fine.
Una delle sue più grandi fortune, per questa gara, c'è da dirlo: è stato Perez. Dopo tutta una strana rotazione di gente posta alle sue calcagna, dopo la dipartita di Lewis lui si è trovato nella posizione giusta al momento giusto. Già fatti tutti i pit stop, non gli rimaneva da far altro che arrivare fino alla fine. Non abbastanza veloce, nonostante le condizioni della Mercedes, per superare, abbastanza veloce per non farsi superare, almeno sino al degrado definitivo delle gomme... che gli faranno perdere una posizione dopo l'altra. Il primo ad insediarlo è stato Ricciardo che, una volta riuscito a toglierselo dai piedi ha raggiunto in fretta e furia anche Rosberg e se lo è pappato in un sol boccone. Diciamo più che altro che Nico, avendo il doppio dei punti di Ricciardo e con la seria prospettiva di guadagnare di netto su Lewis, non ha avuto neanche la voglia di contrastarlo. 
Mentre Ricciardo correva verso la vittoria, dalle retrovie altri problemi. In Williams, ancora sicuri che gli ordini di squadra siano una buona cosa, ordinano a Bottas di togliersi di mezzo e far passare Massa. Il buon Pippo, a questo punto, si deve essere sentito il nuovo eroe dei due mondi, capisce che allo stato degli atti ha buone possibilità di puntare ad un podio e si impegna per farlo. Peccato che poi si schianti in quinta posizione (guadagnata solo grazie ad un errore del suo compagno di squadra) e ci si ferma per un po'. Siamo davanti ad una di quelle gare che raramente arrivano: di quelle che ti farebbero venir la voglia di allungarle di 10 giri per vedere come va a finire. Davanti Perez perde la posizione in favore di Ricciardo, quindi Vettel decide che se sul podio ci deve finire quello la non ci possono essere cristi che lo tengano a terra. Giusto per salvarsi la faccia, e siamo a pochissimi giri dalla bandiera a scacchi, anche lui riesce a superarlo... ma alle spalle c'è Massa
Massa che è ancora convinto di essere il Re dei due mondi e di dover andare a vincere. Peccato che poi, come nel vero Massa's style, ogni volta che pare convincerti di essere diventato un bimbo grande, commette un errore da pivello e capisci perchè, in fondo, è pure giusto che quel mondiale 2008 se lo sia portato a casa qualcun'altro. Sbaglia di brutto il sorpasso, spalma Perez contro il muro e ci finisce anche lui. In pista entrano le auto mediche e la gara termina con mezzo giro di safety car. 
Le notizie sono buone: Perez riesce a muoversi e ad uscire da solo dalla vettura, Massa idem, ma qualche secondo dopo. Per precauzione, visto il forte impatto, vengono portati entrambi a farsi vedere, nel caso di Massa, da uno bravo.
Dopo l'impatto le condizioni in pista diventano estreme: Vettel, senza sapere neanche da che parte è passato e come ne sia uscito indenne, si è visto tagliare la strada dalla vettura di Massa formato saetta. Per poco non perde il controllo della vettura. Quelli dietro non se la devono essere passata meglio visto le brevissime distanze. La gara sarebbe terminata da li a pochissime curve, tutti i sopravissuti, che in questa gara sono stati davvero pochi, tutto quello che potevano fare, ormai, era di guadagnare due posizioni a scrocco e tacere. L'unico che riuscirà a non guadagnare un accidente sarà, magicamente, Alonso finito sesto: alla sua faccia Button, alle sue spalle sino ad un attimo prima, termina quarto e se la gode.

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