lunedì 26 ottobre 2015

I 10 fatti buffi degli Stati Uniti 2015 - Parte 1

Il gran premio degli Stati Uniti è stata la gara che avremmo sempre voluto vedere e, nello stesso tempo, la gara che non avremmo mai voluto avere. Uno di quei gran premi imprevedibili, pieni di insidie, in cui è necessario sempre doversi aspettare la prossima insidia senza un attimo di respiro. Perchè se ti fermi per respirare sei finito. Hai perso. Sei fuori dai giochi. Un gran premio in cui le cose a cui fare attezione sono accadute, sono accadute spesso e sono accadute contemporaneamente. 
1) McLaren boyz vs la mala suerte. Prima ancora della partenza, lo sanno bene gli uomini McLaren, le cose non promettevano affatto andare per il verso giusto. Mica per niente, neanche il tempo che i piloti salissero sulle due vetture d'epoca per la parata dei piloti, che immediatamente la vettura di Button ha deciso di non partire. Mica per niente lo hanno preso, lo hanno compattato sullo stesso sedile di Alonso e li hanno invitati a prendere più velocemente possibile il largo da quella squadra di malconci. Ma solo per il loro bene.
2) Rosberg vs una bella partenza. Finalmente in pista, allo spegnimento dei semafori tuttti gli occhi erano puntati su Rosberg e sul suo compagno di squadra, rispettivamente in prima e seconda posizione sulla griglia di partenza. Stavano aspettando con ansia che Rosberg ne combinasse una delle sue, partisse mle, non partisse, tagliasse curve o chissacos'altro di cui accusarlo pesantemente nel momento in cui non si fosse aggiudicato la vittoria della gara: in realtà Rosberg è pure partito benino, perchè completamente un pivello non lo è, il problema, come al solito, è stato il suo compagno di squadra che, desideroso di vincere come non mai, ha preteso di passare in testa, ha forzato il ruota a ruota, lo ha costretto al fuoripista e, senza neanche guardarsi alle spalle, si è preso la vetta della gara. Rosberg è quindi precipitato addirittura quarto, dietro alle due RedBull che, per il prossimo anno probabilmente andranno avanti modello Fred Flinstone ma, per ora, hanno dimostrato pure loro di avere del potenziale. 
3) Tutti  va la grande calca. Nello stesso tempo, nelle ultime file, stavano rotolando tutti come delle biglie impazzite. Qualcuno si è ritrovato in testacoda, qualcun altro si è schiantato sul proprio compagno di squadra, qualcun'altro, in ogni caso è riuscito a proseguire la gara. Quello che ne è uscito da questi primi entusiasmanti attimi di gara è qualche ritiro, posizioni di partenza rimescolate a casaccio e una pioggia di detriti mai più finita per cui c'è stato bisogno di una bella Virtual Safety Car per andarli a spazzare tutti dalla pista.
4) Kviat vs i pizzicotti alle caviglie del due (ora tre) volte campione del mondo. Il piccolo Kvyat, uno al quale non è ancora cresciuta la barba, per un attimo si è trovato in seconda posizione. Nessuno aveva ancora capito come sarebbe degenerata da lì a poco la situazione e, lì per lì, si è pure temuto che sarebbe stata una situazione permanente. Per un attimo, galvanizzato dalla situazione, ha deciso di giocare per un po' al vincitore di gran premio, senza capire che è un ruolo che ancora poco gli si addice. Mica per altro, ma perchè è pivello dentro: e lo dimostrerà a brevessimo. Per giocare al vincitore di gara pensa bene di andare a disturbare can che dorme. Non Roscoe: il padrone. Colui che in quel momento vestiva ancora i panni del due volte campione del mondo, che aveva appena sbattuto fuori pista il compagno di squadra e che pretendeva di tirare fino alla fine della gara in quella posizione. Appena ha visto il nano puntare alle sue caviglie per morderlo gli è bastato guardarlo brutto per spaventarlo abbastanza. Kvyat tenta più volte un sorpasso, per un nanosecondo gli riesce anche, poi si spaventa e retrocede in brutta maniera. Quindi è il turno di Ricciardo che, almeno lui, un pochino, in prima posizione dimostra di saperci stare senza emozionarsi per la mancanza di una lucina rossa da seguire.
5) Button vs 19 purple. Anche lui ignora come tutto questo sia potuto accadere ma, questa è una delle tante gioie offerte dal Gran Premio degli Stati Uniti 2015. C'è chi ha pensato ad un errore di grafica o che alla regia internazionale qualcuno stesse bevendo alla grande. Eppure, anche se per poco, anche se solo per un istante, Button ha segnato il miglior tempo in pista. Un record che, per gli esperti, viene contraddistinto dal colore viola della grafica in sovraimpressione e che, più di ogni altra cosa, mi ha fatto assolutamente ribadire che si trattasse di un gran premio allo sbando, uno di quelli senza regole e senza un senso.
6) Raikkonen vs the wall.  Poi venne il momento Raikkonen, che sbatte contro un muro e da spettacolo in campo, certo di non volersi arrendere ed incapace di capire che, se una retromarcia esisiste, ci dovrà pur essere un perchè. La sua idea è quella di prendere a capocciate il muro fin quando non riesce a portarselo dietro e rientrare in pista. Chissà come mai  la sua vettura dura poco ed è costretto al ritiro in tempi brevissimi. Con buona pace di tutto il pubblico americano che tifa Ferrari (Mazzoni dixit).
7) Ericsson vs the lost power. Per chi si stesse domandando, in tempi di Virtual Safety Car, come se la passi l'uomo che vive dentro alla Safety in metallo ed ossa, fortunatamente c'è sempre chi ci da l'opportunità di scoprilo. Tipo Ericsson che si pianta nel bel mezzo della pista, senza potenza e senza l'intuito per rotolare un po' più in la fin quando era in tempo. Ingresso della safety car si rende indispensabile ma, allo stesso tempo, piuttosto indisponente per qualcuno nelle prime posizioni... perchè nel frattempo, là davanti, le cose sono andare un po' al degenero.
8) Prime posizioni vs not-virtual SC. Negli istanti in cui Raikkonen spaccava muri bestemmiando in finlandese ed i meccanici, dal box, lo invitavano a non infierire per vedere di recuperare ancora qualche pezzo prima di dover mandare tutto al macero, Vettel stava recuperando una posizione dopo l'altra fino a giungere tra i primi quattro \ cinque della gara, in modo da potersela vedere ad armi pari con le Mercedes, in guerra fredda tra loro, e le Red Bull, certe di meritare una fetta della torta. Dalla prima virtual SC e dal primo giro di pit stop le carte erano uscite un po' mescolate a casaccio, grazie ad un discreto tempismo nello smontare le gomme da pioggia in favore delle intermedie, Rosberg se la stava scialando finalmente in prima posizione. Era riuscito a guadagnare anche un po' di vantaggio sul secondo... e nel frattempo il secondo era diventato proprio Lewis Hamilton. Una faccenda da ulcera. La partenza sarebbe potuto esser seriamente uno di quei momenti di cui al punto 2 di cui sopra, uno di quelli in cui Rosberg avrebbe potuto combinare un mezzo casino, oppure no, ma semplicemente essere battuto nella ripartenza, ed il mondo lo svrebbe biasimato... per sempre. Invece no, regge la ripartenza, tenta di guadagnare terreno sul secondo e di meritarsi il rispetto del pubblico. Pare riuscirci... ma non durerà a lungo.
9) Hulkenberg vs 24 ore di Le Mans per me posson bastare... La scorsa settimana è stato anche premiato come miglior pilota tedesco del momento. Roba che se Schumacher lo dovesse venire a sapere si alzerebbe finalmente dal suo letto di dolore per ribellarsi a questa faccenda. Al mondo esistono un sacco di altri piloti tedeschi, tipo Vettel. Tipo Rosberg. O tipo tutti quelli che non corrono in formula 1 ma che non per questo non meriterebbero di essere menzionati. Però Hulkenberg quest'anno si è portato a casa la 2 di Le Mans e pare che sia uno scotto che dovremo pagare ancora per un po'. Lo sa bene Ricciardo, sciagurato rivale per l'occasione, sciagurato ostacolo e bersaglio per l'occasione. Nuovo incidente, nuova (virtual) Safety car. Per Hulkenberg la gara termina qua, Ricciardo zoppicante può tornare a fare il proprio lavoro.
10) Kvyat vs la pivellata definitiva che pone un termine a tutta la lista di pivellate intermedie occorse sino a questo momento. No, perchè i continui fuoripista, l'incapacità cronica di reggere la posizione, di completare un sorpasso, di fare gara con gli altri piloti senza imbarazzarsi per quello che gli accade ogni 4 secondi, non sono state abbastanza. Giunse il momento in cui ha piazzato le gomme sull'erba sintetica, ha preso il volo, è capitombolato a destra ed a manca... ed ha portato all'ingresso di una nuova Safety Car, questa volta reale... tra le bestemmie (nuovamente) in sei lingue diverse di Nico Rosberg che, in questo modo, non solo si trova a dover gestire una ripartenza (ancora una volta) ma a "regalare" un cambio gomme gratuito, al compagno di squadra che, nel momento in cui Kvyat si spiaccica a muro, non ci pensa due volte prima di rientrare ai box.

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