martedì 15 marzo 2016

Waiting 2016: 10 buone ragioni per cui non vedere l'ora che inizi!

1. Per vedere Fernando Alonso sull'orlo di una crisi di nervi cimentarsi nel migliore dei suoi team radio. Perchè il team radio migliore di Alonso è sempre quello quello che deve ancora venire. E' pure inutile stare qui a tentare di immagine cosa lo potrà mandare in crisi di nervi, perchè una buona ragione, in ogni caso, Lui la saprà trovare. Se la macchina andrà male sarà perchè la macchina va male. Se andrà bene si lamenterà che non andrà abbastanza bene, o che quella di Button andrà meglio, o che l'asfalto è troppo liscio o il sole gli batterà troppo sugli occhi. Insomma, una buona ragione la saprà trovare. Ed il team radio, me lo sento, è proprio dietro l'angolo.
2. Per assistere all'emanciapazione di Nico Rosberg. Forse è giunto l'anno giusto. O così o mai più, la cosa mi pare chiara. Siamo in una fase in cui ha una vettura decente sotto al sedere, in grado di dargli grosse soddisfazioni ma ha già perso fin troppe occasioni. Ora ci vuole l'attimo del riscatto. O finisce come un Barrichello qualsiasi a spasso per il mondo. L'idea potrebbe essere quella di lasciare il proprio compagno di squadra a combattere contro Vettel e vincere passando da dietro, quasi inosservato, con una mossa alla Raikkonen
3. Per assistere all'ennesima falsa illusione Ferrari. Perchè lo hanno giurato: hanno guardato i risultati dei test inFernali e lo hanno giurato. Questo è l'anno giusto. Quest'anno la vettura è in grado di dominare tutto e tutti. Il che mi pare la chiara ripetizione di quanto è stato detto dai tempi di Schumacher a questa parte. Il che mi pare esattamente quello che hanno affermat fino allo sfinimento quanto tentavano di convincere il mondo che sarebbe stato Alonso il pilota che avrebbe fatto la differenza. Il problema è che Alonso non ha fatto niente, forse pietà. Di certo non li ha portati a vincere un titolo mondiale... ma, ci è stato giurato: Vettel è il pilota che farà la differenza. E questo e l'anno giusto.
4. Per attendere con trepidazione il nuovo colpo di testa di Lewis Hamilton. L'anno scorso si concludeva con Hamilton che pubblicava su snapchat un video in cui Niki Lauda appariva ubriaco alla festa per il suo titolo mondiale. Non esattamente quello che farebbe l'impiegato del mese. Negli stessi attimi anche Rosberg, un po' più in là, appariva altrettanto sbevazzato, ma questa gli è stata fatta passare. Hamilton ha da sempre amato farsi riconoscere per i suoi eccessi, nel look, negli atteggiamenti, nel modo di apparire nei confronti del proprio prossimo... e di muoversi al di fuori della pista. Insomma, non proprio un lord inglese. In ogni caso, visto che tutto questo non pare avere grandi ripercussioni in pista e, fino al momento in cui non scopriranno che in realtà era dopato sino alla punta dei suoi capelli ossigenati, a nessuno importa niente di quello che combina fuori pista o di quello che si tatua sotto la tuta. Io, tuttavia, sono molto curiosa di sapere con che cosa intenderà far parlare di sé nel suo prossimo futuro.
5. Per chiarirci le idee in fatto di qualifiche. Pare chiaro che la formula di qualifiche che è stata adottata sino allo scorso gran premio di Abu Dhabi non piaccia più a nessuno. In realtà non è proprio così: ha fatto schifo a tutti nel momento in cui hanno deciso di sostituire il giro secco con questa pagliacciata mai più finita. Anche perchè Avevamo Yarno Trulli che si fregiava del titolo di "Re del giro secco", una volta cambiata la formula è andato in rovina. Ora non c'è più Trulli, non ci ricordiamo più molto bene come andava ai tempi del giro secco e tutto sommato ci siamo abituati all'idea di questa formula demenziale. Basta lasciar perdere la prima mezzora per prendere solo il meglio, nella metà del tempo. Se ci siamo abituati vuol dire che è necessario che cambi tutto un'altra volta. Ed è lì che sono partite le folli proposte dei piani alti, formule tanto complesse e contorte che lì per lì fu proposto persino di utilizzarle a partire dal GP di Spagna. L'idea era inaccettabile, quindi la decisione di lasciare tutto com'è ancora per un po'. Ma lasciare tutto com'è non è nei piani alti. Allora le cambiamo. Però forse no.
6. Per percorrere ancora una volta il lungo percorso verso il pensionamento di Jenson Button. Si sono perse le tracce della prima volta in cui abbiamo dato l'encomio d'onore a Jenson Button per il prossimo allontanamento dalla Formula 1. Forse è un copione che si ripete dal 2008, prima del addio alle scene della Honda (che ci rimanesse, se questi sono i risultati) e l'ingaggio a sorpresa in Brown. Addirittura, c'è chi è in grado di rintracciare qualche precedente episodio risalente ai suoi primissimi anni in Formula 1, anni 2002 o giù di lì, quando Alonso gli ha fregato da sotto il sedere il posto in Renault, con la complicità dell'amico Flavio. Al di là delle old memories da qualche anno a questa parte, quando si arriva a metà stagione prende il via tutto un lagnoso carrozzone di non notizie \ pettegolezzi \ voci di corridoio che lo vogliono in indecorosa pensione per l'anno successivo. Ed è tutto un via vai di autorevoli opinioni dei colleghi, secondo i quali uno come lui non merita di rimanere al palo, anche se poi da dietro, gli tirano calci alle caviglie, ed altrettanto autorevoli opinioni di ex colleghi, che lo vorrebbero accogliere a braccia aperte presso il loro ospizio ed amano crogiolarsi in meravigliose storie di tempi passati. Parte in secondo piano anche il coro degli opinionisti da salotto, pronti a battersi a colpi durissimi di hashtag.
7. Per nominare l'erede di Pastor Maldonado. Aver perso lui, quest'anno, è stato un grande dispiacere. La sola idea di non poter scommettere con BoredBernie sul giro che lo vedrà protagonista dell'ennesimo scontro fatale contro animali\vegetali\minerali a caso in giro per il circuito. Vedendo le nuove formazioni sono piuttosto certa che non sarà molto difficile trovare un giusto erede, anche se probabilmente dovremo prenderci qualche gara di riflessione prima di individuarlo con certezza. Io una mezza puntatina la farei già su Verstappen.
8. Per capire secondo quale strano ragionamento l'Azerbaigian si trova in Europa. Perchè poi non ci possiamo neanche lamentare se le nuove generazioni hanno grossi problemi con la geografia. Già sono problemi che hanno quelli della vecchia generazione, che si sono visti la geografia mondiale trasformarsi radicalmente in pochi anni, a seguito di unioni, fusioni, dichiarazioni di indipendenza e mancati riconoscimenti di autonomia. Non parliamo della generazione di mezzo, che si è vista togliere la geografia dalla scuola quale materia obbligatoria... come se ogni lacuna potesse essere colmata da quelle 10 ore settimanali di latino. In ogni caso: ora ci ritroviamo al punto che pur di inserire un nuovo gran Premio ma non sapendo assolutamende dove piazzarlo in giro per il calendario, è andava a finire che il Gran Premio d'europa, quest'anno, lo si disputerà in Azerbaigian (me lo ha detto Wikipedia che si scrive così, io mi fido). Perchè non chiamarlo direttamente "Gran Premio di Azerbaigian" è un mistero.
9. Per assistere finalmente all'epica battaglia dell'era contemporanea tra Vettel e Hamilton. Chi è il pilota migliore di quest'epoca storica? Chi può ereditare realmente il titolo di Schumacher? Chi è destinato a rimanere negli annali della formula 1... e chi finirà a fare la mascotte per qualche programma sportivo di una qualche nazione sparsa in giro per il mondo? Hamilton e Vettel, di fatto, stanno correndo nel medesimo periodo storico... ma le loro carriere non possono propriamente essere messe a confronto. Tre titoli mondiali per Hamilton, quattro per Vettel, ma non se la sono mai litigata per davvero. Non sono mai stati messi nelle stesse condizioni. Se quest'anno le condizioni lo favoriranno, forse la nostra domanda troverà una risposta.
10. Per i cappelli. Non Ivan, che di P ne ha una sola. Proprio i cappelli, quelli che vengono dati sul podio ai piloti. Ha incominciato il Texas a voler essere un filo particolare... lo hanno seguito a ruota anche Messico e Russia. Io non ne posso più fare a meno. Incomincio seriamente a sperare che ogni stato voglia personalizzare in tutto e per tutto il momento della celebrazione. Non solo mandando sul podio i propri rappresentanti politici, a cui nessuno frega niente, neanche quando Renzie si rifiuta di salire in segno di protesta contro qualcosa che potrebbe non essere al primo posto in fatto di urgenza per il paese. E non solo nel design della coppa... perchè alla fin fine di sta coppa non si ricorda più nessuno un secondo dopo. L'unico che se la è un po' legata al dito è Hamilton, al quale la McLaren ha sempre rifilato degli orribili doppioni. O la Red Bull, che non deve essere entusiasta all'idea che metà del proprio patrimonio sia finito in fondo ad un lago e l'altra metà ancora sia disperso. Più cappelli per tutti, meno Ivan Capelli per noi. Yeah!

2 commenti:

  1. Credo che l'Azerbaijan sia in Europa per le stesse ragioni per cui Digione era in Svizzera, il Nurburgring in Lussemburgo e Imola nella Repubblica di San Marino. XD

    In ogni caso per il Nuovo Maldonado, credo che se Verstappen vuole quel titolo dovrà impegnarsi parecchio, considerando che Magnussen deve recuperare anche tutte le cappelle che non ha potuto fare l'anno scorso. ;-) #IBelieveInKMag

    Io, intanto, continuo a sperare nel cappelli/turbanti al GP del Bahrein. Le piume stile carnevale di Rio al GP del Brasile mi sembrano troppo, per il momento. XD XD XD

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