martedì 19 aprile 2016

Cina 2016 - Gara

Notizie meritevoli di nota ancora prima della partenza: 
- Marchionne presenzia ai box Ferrari;
- Hamilton parte in ultima posizione dopo il cambio del cambio ed il cambio della powe unit;
- Mamma RAI tanto per cambiare non ha capito come gestirsi questa faccenda delle dirette e delle differite: perchè se mi devi mandare la Cina in diretta alle 8 del mattino e tra 15 giorni la Russia mi finirà in differita all'orario del cuculo, tanto voleva invertire l'ordine degli addendi ed essere tutti più felici. Sempre per far finta che questo canone che paghiamo abbia un senso.
Detto questo: passiamo a parlare della partenza, che è stato il mio momento preferito del gran premio.
La scena, come al solito, può essere rivista da più prospettive.
Prima di tutto la testa della griglia. Rosberg in pole position regge circa fino alla prima curva, poi si fa beffare da Ricciardo, che partiva al suo fianco. Ma il vero spettacolo è poco dietro, dove le Ferrari si autoeliminano tra di loro e ci rendono tutti felici ed orgogliosi della situazione. Tutto questo sotto agli occhi di Marchionne, ovviamente. Vettel finisce su Raikkonen e da la colpa a Kviat. Vettel ammaccato ed arretrato riesce a proseguire la gara, Raikkonen capitombola un po' più in là, pronunciando parolacce in finlandese contro il suo compagno di squadra e deve rientrare a cambiare il musetto.
Al quarto giro, in ogni caso, a Ricciardo scoppierà una gomma e tutto questo scenario muterà completamente.
Nello stesso tempo, nelle retrovie, Hamilton stava ancora dando mostra di sè. A sua insaputa, porello. Senza capire esattamente come lo vediamo ciondolare in giro per la pista con il musetto in frantumi: a breve scopriremo che l'intera vettura è praticamente compromessa e la sua buona stella (non Bruno, of course) lo ha abbandonato. Nell'ordine: ha calpestato i detriti di Raikkonen e gli è finita dentro una sauber. Tutto questo ancora prima della seconda curva del gran premio. Rosberg, in ogni caso, ringrazia. Mazzoni insinua che la cabala sia a favore del tedesco: questo ovviamente significa che, per colpa di Mazzoni, Rosberg non vincerà mai questo campionato.
Nel centro del gruppo fanno bella mostra di sè i due McLaren. Alonso ha perso qualcosa, Button lo guadagna, lotta e vince contro Massa, il mondo pare essere ai suoi piedi... ma Safety Car! Tutto inutile, tutto in pappa, tutto da rifare.
L'ingegner Bruno nel fuorionda: che casino!
Durante la Safety Car Alonso è uno dei pochissimi che non si è fermato e si ritrova miracolosamente in terza piazza... e ci resta fin quando non giunge al termine il recuperone di Vettel, che lo supera, senza neanche chiedere il permesso. A dire la verità Alonso prova anche a resistere ma... vabbè... non si resta da far altro che puntare su poteri magici: 3... 2... 1... salta per aria un alettone di Vettel. Ma in Ferrari non demordono. 
L'ingegner Bruno si fa cogliere nuovamente alla sprovvista fuorionda: lì è partito tutto il casino
In ogni caso, casino o non casino, da questo momento in poi la gara diventa un guazzabuglio di situazioni senza ne capo ne coda.
Per risolvere una volta per tutte la questione Rosberg, mettiamola così: è in testa in questo momento, ci resterà fino alla fine della gara, che vincerà con qualcosa tipo mezzo minuto di vantaggio sul secondo, che sarà Vettel.
I McLaren passano metà gara a crederci veramente, raspano tra le primissime posizioni, spesso invertiti, ma si raggiungono sempre, perchè devono stare vicini vicini, lottano come i matti, giocano a sorpassare i loro avversari come se tutto questo potesse essere veramente possibile. A tre quarti di gara sprofondano nel baratro della loro classica mediocrità, tentano un cambio gomme della salvezza ma non ci sarà scampo. Uno 12esimo, l'altro 13esimo. Nessuna differenza di risultato per due gare, due strategie completamente diverse. Probabilmente perchè certe volte non c'è strategia che conti.
Hamilton, parte ultimo, come un Marussia boyz qualunque, si frantuma subito e cambia gomme 3 volte nei primi 3 giri del gran premio. Prima della fine della gara tornerà ai box almeno un altro paio di volte, ma la sconfitta non pare voler avere la meglio. Terminerà in zona punti, che è sempre meglio che prendere una ditata in un occhio... ma Rosberg, là davanti sta prendendo il volo dopo tutti questi regalini della sorte. Vettel ha giocato a fare il bambino prepotente. Immagino che molti suoi tifosi stiano andando matti per il recuperone che lo ha portato a chiudere la gara in seconda posizione, ma ha fatto una gara pessima. Sotto ogni punto di vista. Dall'incidente in partenza, che deve averlo scombussolato a tutta la gestione della gara successiva. Una guida agitata, quasi schizzofrenica, quel sorpasso nella corsia del rientro al box... un po come se avesse imparato dal suo predecessore, invece che voler esser lì a fare la differenza.
Nello stesso senso è andata un po' per tutti gli altri: ogni cinque giri netti qualcuno entrava a cambiar gomme, si modificavano sensibilmente le posizioni in pista, fino a quando non è calata la bandiera a scacchi che ha congelato la situazione.

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