martedì 26 aprile 2016

I 10 fatti buffi di Cina 2016

1. L'infinita serie delle piaghe d'egitto che stanno colpendo Lewis Hamilton. Forse ha giocato un po' troppo con la sua fortuna nelle scorse stagioni. Forse il karma sta solo cercando il suo equilibrio naturale. Forse il mondo sta tornando in asse. No, perchè già ci siamo dovuti abituare al fatto che non sia più quel piccolo combinaguai che era un tempo, trovarcelo anche così fortunato come un Fernando Alonso dei suoi anni migliori era decisamente troppo. Poi però è iniziata la stagione 2016 ed il mondo si sta accanendo nei suoi confronti. Alla prima gara la vittoria gli è sfumata a seguito di una brutta partenza causata da un guasto tecnico della vettura. Poco male, non è andato molto lontano dal vincitore. E poi la stagione è ancora lunga. E non c'è bisogno di essere avidi già alla prima gara. L'importante è esserci. Alla seconda gara la vittoria gli è sfumata dopo essere stato centrato in pieno da un'altra vettura: una bottas di sfortuna, come si suol dire. Anche in questo caso non si è andati molto lontani dal vincitore della gara. E comunque Vettel neanche è partito. E gliela vogliamo lasciare un po' di speranza anche a Rosberg di contare qualcosa nel team? In ogni caso, alla prossima gara, se tutto va bene... il problema è quando, anche alla prossima gara, le cose iniziano male e finiscono in tragedia. Iniziano con una previsione di cinque giri di arretramento sulla griglia di partenza e finiscono quando le posizioni di arretramento diventano 22: neanche un giro disputato in qualifica, ultima posizione in griglia per lui. Come un Manor qualunque, ma disposto a recuperare tutto e far vedere con chi hanno a che fare. Poi si spengono i semafori e viene centrato in pieno da una Sauber, una situazione talmente imbarazzante che lo costringerà a rientrare ai box con la vettura in frantumi, a non poter fare alcun simpaticissimo gioco di parole con il cognome di bottas e lottare moltissimo per racimolare almeno qualche timido punticino. Perchè va bene partire come una Manor, ma finire come una McLaren non lo si augura a nessuno.
2. Ferrari's boyz al crush test. Loro ne erano certi: con Hamilton fuori dai giochi e Ricciardo in prima piazza non sarebbe stato così difficile beffare la testa della griglia per rincorrere l'agognata vittoria. Anche perchè ai box c'è il padrone di tutta la baracca: meglio fare bella figura. Poi però alla prima curva lo scenario al quale è stato possibile assistere guardando la televisione è stato questo: Ferrari 1 che tenta di fare la figa, Ferrari 2 che ci crede più della 1, Ferrari 1 che finisce dentro la panza di Ferrari 2, Ferrari 2 che rotola un po' più in là, Ferrari 1 che rimane imbottigliata nel traffico e, riparte inveendo contro Kvyat. Solo con Replay è stato facile capire che Ferrari 1 era Vettel, Ferrari 2 era Raikkonen. Solo girando la telecamera di 180° sarebbe stato facile vedere il tifoso medio ferrarista saltare sul divano e pronunciare parolacce in tutte le lingue del mondo. Solo che il tifoso medio non sa assolutamente chi sia Kvyat, perchè il tifoso medio non vede più in là del proprio naso. Quindi non ha saputo con chi prendersela, ma nel dubbio credo che la colpa sia di Marc Marquez
Nell'attesa di affrontare la questione da un altro punto di vista, vi rivelo, per immagini, da chi è stato mandato Kvyat.
3. Nico Rosberg e l'abbuffata da Burgher King. Sulla strada del ritorno verso l'europa, Nico Rosberg, in preda ad un overdose di carboidrati, ha ricordato insieme al suo devoto pubblico, spettatore fedele dei suoi vlog post gara, la prima vittoria in Cina, nel lontano 2012, quando ancora la Mercedes non era quello che era ora, e il suo compagno di squadra era Nonno Mickey. Però tutto questo mi sembra di averlo già raccontato. Insomma, la questione è la seguente: all'epoca la vittoria arrivò un po' all'improvviso. Giusto poco poco. Non dico immeritata, ma non credo che neanche loro stessi puntassero alla vittoria in quell'occasione: insomma, per festeggiare non gli restò da fare niente di meglio che entrare al Burgher King dell'aereoporto e sfondarsi di cibo. A quattro anni di distanza lo troviamo a vloggare in aereoporto a cercare il Burgher King che lo accolse all'epoca per replicare il festeggiamento. 9 minuti di video imperidibili.
4. Nico Hulkenberg eroe della giornata. Incondizionatamente. Nel mondo delle alte velocità, dove i piloti si sfidano per ottenere il giro più veloce in pista, dove spesso si viene multati per eccesso di velocità in pit lane, Lui è riuscito a farsi sanzionare per aver tenuto una velocità eccessivamente lenta rientrando per il pit stop dopo l'ingresso della safety car. Non era un rallentamento prudenziale, non era un rallentamento idoneo. Era troppo lento e basta: là dove nessuno era mai giunto prima. 
5. Le divergenze d'opinione tra Kvyat e Vettel. Come si è detto, Vettel in partenza ha centrato Raikkonen in pieno: dal suo punto di vista la manovra gli è stata forzata dal gesto "suicida" di Kvyat, reo di averlo superato sulla destra ed avergli stretto la traiettoia, mandandolo al macero per fregargli la posizione. Dopo una gara passata al recupero dell posizioni, i due si sono incontrati nella stanzetta pre podio... Vettel ha trovato quindi l'occasione buona per mostrare buona parte di quella superbia insegnatagli dal Grande Maestro e gli si è avventato contro tentando di insegnargli a guidare. Io non boglio entrare nel merito della questione, ma Kvyat ha reagito in una maniera esemplare... gli è scoppiato a ridere in faccia.
Io lo so che è il modo giusto di reagire quando qualcuno di attacca, soprattutto quando lo fa per "arroganza", quando pretende di insegnarti a guidare dall'alto del suoi quattro titoli mondiali e gli rode che, solo perchè alla guida di una Ferrari non lo si sia lasciato passare. Come ha usato quell'umano mettersi contro di me? Non sa chi sono io? Ne sono sicura che sia il metodo giusto, perchè è quello che uso sempre anch'io. Mi viene istintivo, non troppo forzato, neanche studiato. Ed è immediata la reazione della nostra controparte: gli ribolle il sangue nelle vene. Perchè il quel momento non hanno la ragione dalla loro parte, solo l'arroganza, e vedere che non fa effetto li manda al manicomio.
6. Ricciardo ha un buco nella gomma. La gara di Ricciardo è stata molto particolare. Partito dalla seconda posizione senza aver capito da che parte è passato, al via ha beffato ottimamente Rosberg. Senza colpo ferire. Si è piazzato in prima posizione ed ha tentato di prendere il largo. Purtroppo non lo sapremo mai se ci sarebbe davvero riuscito. Sarebbe stato un colpo. La verità è che il colpo glielo ha fatto prendere il suo pneumatico quando, al secondo giro è esploso, rispedendolo al box per un'incipriata al naso. Un momento di gloria durato solo due giri. Però due giri in Cina durano un sacco, c'è di che esser felici.
7. Come quel senso di delusione che aleggia sopra casa McLaren. Qui c'è qualcosa che ancora non va. Che siano i piloti? Che sia la vettura? Che siano le strategie? A questo giro hanno tentato al massimo di diversificare le conduzioni della gara, eppure il risultato è stato nuovamente molto deludente. Partiamo dall'inizio. Partiti affiancati poco oltre la top ten, in partenza Button si avvantaggia di qualcosa ed entra già in area punti. Poi Ricciardo esplode, mentre piloti vari rilasciato pezzi di carrozzeria in giro per la pista: safety car per ripulire la situazione. Button rientra a cambiare gomme, Alonso resta in pista e si piazza terzo, alla faccia di chi gli vuol male. Tutte e due le tattiche sembrano funzionare, un po' l'uno un po' l'altro, tra un cambio di gomme e l'altro, per circa metà gara riescono a stare in buona posizione, entro la top 10, spesso entro al top 5. Da tre quarti in poi non c'è stato nulla da fare, cambiati altre seimila volte i pneumatici, non c'è stato verso di rientrare in zona punti ed è là che sono destinati a rimanere.
8. Vettel ed il sorpasso in pit lane. Può sembrare che si sia già parlato abbastanza di Vettel lungo questa top 10... ma non è così. Si è parlato della partenza della gara, così come si è parlato della fine. Quello che manca è la gara in sè, che poi dovrebbe essere l'unica cosa di cui un blog serio dovrebbe parlare, ma questo non è un blog serio.
Io vi ricorderei che Sebastian Vettel è quello che nel 2012, in Brasile, ultima gara del campionato, dove si contendeva il titolo con Fernando Alonso, dopo essere stato centrato da Bruno Senna nelle fasi di partenza, essere finito in testacoda nel bel mezzo del gruppone e ritrovatosi in coda a tutti, persino De La Rosa, per dire, si è messo le gambe in spalla ed ha concluso, con calma e sangue freddo, la gara sesto e campione del mondo. Una gara per lui piena di avversità dal quale non si è fatto fermare. Così, mentre Fernando Alonso saliva sul podio da sconfitto, Lui dava il via ai festeggiamenti senza ulteriori perdite di tempo burocratiche. Pare evidente che una certa freddezza negli atteggiamenti ed una innata capacità di non perdere la calma è quello che lo ha sempre caratterizzato. Ed è uello che veniva "odiato" dagli italiani prima che Vettel passasse in Ferrari, of course. In Cina è parso chiaro a tutti che quella "freddezza", quella calma e quell'indole serafica sia un po' andata a farsi friggere. Una gestione della gara a dir poco schizzofrenica, nervosismo negli atteggiamenti e nelle decisioni che, se ci fossimo trovati nel bel mezzo di Brasile 2012 non avrebbero affatto pagato. Il culmine di tutta questa frenesia l'abbiamo beccata al rientro al box "rallentato" da Nico Hulkenberg... dove invece che accodarsi ha dato sfoggio delle migliori regole da far west superando chi si trovava davanti per il sulo gusto di farlo.

9. RedBull ha rimesso le aaaali. In tutto quello che è successo, una cosa sta passando sotto gl occhi di tutti senza essere presa in considerazione: le Red Bull stanno tornando tra di noi. Si stanno riprendenso il posto in vetta che sembrava essere destinato a non tornare mai più dopo l'abbandono di Sebastian Vettel. Ricciardo partito in prima fila, con sublime beffa alle Ferrari, Kvyat che è arrivato a podio.
10. Il gran ritorno delle vecchie qualifiche. Alla fine hanno vinto loro. Hanno vinto loro e si sono ripresi le vecchia qualifiche. Lo hanno proprio voluto. Di imparare ad usare il nuovo formato non c'è stato verso. Impara ad imparare! Impara ad imparare! Io e Felipe Massa siamo i due soggetti più bistrattati del mondo: non ci ascolta più nessuno.
Il fatto è, che una volta cambiato il formato delle qualifiche, il risultato non è cambiato affatto. Le posizioni non sono state affatto invertite, non è servito a niente. Non è che per caso ci siamo trovati una Manor in top ten o una Ferrari esclusa in Q1. C'è stata una Mercedes che non è neanche scesa in pista, ma credo che questo non abbia poi molta attinenza al formato di qualifiche che sono andate in onda. La Mercedes superstite è rimasta in pole position, le McLaren sono state escluse dalla Q3, la Red Bull ha beffato le Ferrari... Oops! Forse erano meglio le nuove-ormai-vecchie-qualifiche?

2 commenti:

  1. Quindi non ha saputo con chi prendersela, a nel dubbio la colpa sia di Marc Marquez. ---> Sì, sì, condivido, è tutta colpa di Marquez. U.U

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