lunedì 9 maggio 2016

I dieci fatti buffi di Russia 2016

1) Il gran botto di Vettel. Ormai tutti abbiamo capito, abbiamo rivisto ed abiamo analizzato le fasi iniziali del gran premio di Russia. Tutti abbiamo capito cos'è successo e tutti abbiamo almeno una teoria su chi sia il responsabile. Perchè in questo mondo siamo tutti un po' CT della nazionale, figuriamoci se non sappiamo spostare una macchina. Quello che è venuto prima di tutto questo, però, è molto divertente dal mio punto di vista. Quello che è successo allo spegnersi dei semafori nell'esatto istante in cui i semafori si spegnevano. Quando dal divano abbiamo cercato concitatamente di seguire con lo sguardo tutto quello che accadeva. Con un occhio rivolto a Rosberg in prima piazza e l'altro su Vettel, un po' più indietro. Perchè non tutte le ciambelle riescono col buco. Quando il ferrarista medio ha capito che Vettel non era riuscito a divincolarsi dalla massa, quando lo ha visto, pochi secondi dopo, lanciato come un missile contro il muro. Quando hanno realizzato che anche quella gara è andata a buca. E sono sbiancati. E saltati sul divano. Quando hanno invocato giustizia. E si è domandato perchè la regia impiegasse così tanto a mandare il replay.
Per non dire quando ha realizzato che il ritardo era dovuto ai tempi tecnici per mettere i beep sul team radio. Quello ha fatto discretamente ridere anche il non ferrarista medio.
2) Alonso quasi quintolo. #maiunagioia. Mentre intorno a sè tutto stava girnado vorticosamente, Fernando Alonso ridendo e scherzando, stava giungendo al traguardo quintolo. Probabilmente gasato dall'aver visto la sua ex Ferrari incastonata nelle barriere di sicurezza. Solo con un po' di amarezza ha dovuto lasciare la quinta piazza a Felipe Massa aka impara ad imparare ed accontentarsi della sesta. 
3) Vettel in gita alla RedBull. Mentre la gara proseguiva, Sebastian Vettel stava dando il meglio di sè con il SebVettel Show: uno spettacolo tutto da ridere culminato con la passeggiata a larghe falcate verso il muretto Red Bull. Giusto per dirne quattro a Christian Horner. Giusto perchè voleva passare inosservato. 
4) Rosberg, quattro vittorie e non sentirle. No, perchè se non si fosse capito questa gara l'ha vinta Nico Rosberg. Solo che a nessuno frega di  lui, perchè c'è di meglio a cui pensare. Pur passando inosservato nella gara più noiosa del globo terracqueo, Nico Rosberg si è portato a casa il suo primo Gran Slam composto da: Pole, giro veloce, vittoria della gara e testa dello schieramento per tutti i giri.
5) Kimi Raikkonen e quella gioia incontrollata di essere finito su un podio inaffiato a vodka. Dalla foto potrebbe non sembrare, ma era davvero felice. Per quanto Kimi Raikkonen possa essere felice. Anzi no, perchè quando a Vettel succede qualcosa e non può finire una gara per lui sono cavoli amari, perchè il team lo obbliga a fare anche quello per cui farebbe tranquillamente a meno. La sua massima ambizione sarebbe quella di essere sempre quarto, massima gloria, senza la scocciatura della pagliacciata pubblica, con le interviste, quell'interazione con la gente, tutto quello stringere di mani e rispondere alle domande. Non dimentichiamo, tra l'altro, che ultimamente la sorte lo porta sul podio solo quando si brinda con la gassosa, il che non è un granchè. Almeno a questo giro qualcosa lo ha aiutato a reggere fino alla fine. Anche per riprendersi da tutto quel giro di tendenze su twitter che, sabato, lo volevano cacciare dal team perchè troppo imborsito, addormentato, incapace a tenere il ritmo di Vettel, domenica invece lo hanno lodato come il salvatore della situazione di turno.
6) Button, decimo e a punti. Ha retto quasi tutta la gara nell'anonimato in attesa solo di sfoggiare il solito repertorio di lamentele sullo scarso rendimento della sua vettura guardando in camera con gli stessi occhioni che aveva bambi dopo la morte della madre. Solo verso la fine devono avergli detto che Alonso era davanti a sè ed aver capito che tutta quella tiritera sulla vettura che non va non era più sostenibile e che, forse, nessuno avrebbe creduto agli occhioni di bambi. Come emerso dalle ceneri, a due giri dalla fine, si è svegliato e si è preso la decima piazza, amareggiato, perchè se va avanti così dalla prossima gara ci sarà veramente da lavorare. 
7) Gli ennesimi fattacci brutti di Lewis Hamilton. Qualche giorno prima della trasferta russa, Lewis Hamilton è volato sino in america per ritirare il proprio premio vinto quale uno dei 100 sportivi più infuenti sulla faccia della terra (o qualcosa di questo genere, lasciatemela passare). La verità è che la notizia è un'altra: avrebbe potuto arrivare sul red carpet con chiunque sulla faccia della terra, qualunque modella di cui è solito circondarsi, Rihanna in persona personalmente o Nicole Scherzinger, per un ritorno di fiamma con i controfiocchi, dato la sua recente rottura con quella che doveva essere il nuovo compagno. Invece no: è andato con la mamma. La mamma: perchè in fondo in fondo è un cucciolo fatato pure lui e in camera da letto ha ancora le stelline luminose appiccicate sopra al letto. Arrivato in Russia si era detto pronto a tornare a vincere... eppure no. Perchè, ridendo e scherzando sono ben quattro gare, ben due mesi, che la sfortuna gioca dalla sua parte. Il che sta incominciando a far parlare i più maliziosi.
8) Kwyat e i tre punti sulla patente. Non è bastata la sanzione in gara, non è bastato che Kwyat andasse a cercare Vettel nel paddock dopo la gara, non è bastato che, non trovandolo, gli telefonasse di persona personalmente per scusarsi. Alla fine gli hanno anche fatto fuori tre punti dalla patente. Perchè è proprio vero, in macchina mettono cani e porci, a vincere è più il denaro del merito, in pista possono combinare anche le peggio nefandezze... purchè non si tocchi qualcuno di potente, perchè allora no, non va bene. Se i paganti giocano agli autoscontri in ultim fila va benissimo, se incidono nella gara di qualcuno in testa allora no, sono dei pericoli pubblici. Ricordiamo tutti quando Grosjean tagliava le gambe a chiunque gli passasse a tiro... peccato che la gara di sospensione sia arrivata solo dopo aver centrato in pieno le gambe di Alonso (su Ferrari). Oggi è il turno di Kvyat, che per fama e nomea non è neanche uno di quelli che pretenderebbero di giocare agli autoscontri... però ha toccato Vettel (su Ferrari) una volta di troppo. Gli hanno fatto passare lo sgarbo cinese, a quello russo hanno voluto mettere un freno. 
9) Verstappen non stato in grado di arrivare sino alla bandiera a scacchi. Il che non fa neanche troppo ridere, ma a dieci ci devo arrivare. 
10) Piloti in air-sharing, new entries. Questa faccenda dell'aereo in condivisione non è affatto nuova. Però siamo pronti a fare l'elenco delle new entries: Di Resta, al quale probabilmente è appena arrivata la prima busta paga, tanto da permettersi di unirsi agli amichetti e non volare da un capo all'altro del mondo con Ryanair; Gutierrez, al quale hanno pagato il viaggio purchè non guidi lui, Vergne, non ancora stanco di andare tutti i week end a vestire il ruolo del terzo pilota Ferrari, con le cuffie in testa a fissare monitor tre giorni di fila, nonchè Verstappen, appena 18enne e già finito a risiedere in un paradiso fiscale. Vah le coincidenze. Poi qualcuno gli spieghi anche se se tutti stanno fissando in camera non è per uno strano fenomeno di strabismo collettivo. E qualcuno, per favore, spieghi a noi perchè sta indossando un berretto della Williams
Aggiungo: a tempo perso sarebbe anche carino sapere a chi appartiene quell'occhio in alto a sinistra.

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