martedì 14 giugno 2016

Canada 2016 - Gara

Benvenuti in Canada, là dove una volta ha vinto Alesì, e quattro volte ha vinto Lewis Hamilton. Cinque volte. 
Hamilton aveva anche il grande vantaggio di partire dalla pole, che non saà fondamentale come a Montecarlo, però aiuta. In realtà allo spegnersi dei semafori, probabilmente troppo impegnato a controllare cosa stesse facendo Nico Rosberg, si è fatto beffare alla grandissima da Vettel, che lo sfila da un lato e lo lascia a litigare con il suo compagno di squadra. Lo colpisce, lo manda per violette e nessuno pensa neanche lontanamente di metterlo sotto osservazione, giusto per capire se sono tornati i tempi in cui prendeva di mira la fiancata di Felipe Massa ad ogni GP. Solo che ora è la fiancata di Nico Rosberg, il quale ha reagito con una certa sportività: devo imparare ad incassare meglio. Magari non finisce per farfalle e si evita noiosi recuperoni che, certe volte, marcano malissimo. 
Mentre quelli davanti hanno il loro ben da fare, a metà schieramento Alonso fa da tappo. Si fa superare da qualcuno, poi rallenta il traffico. Tempo che il suo compagno di squadra riesce ad avvicinarsi abbastanza da far temere un sorpasso, non appena nelle orecchie di Alonso inizia a risuonare una vocina Jenson is faster than you, ecco lì che Jenson fu fulminato sulla via del DRS. 
Può tranquillamente essere che, prima della fine del granpremio Fernando si sia sentito in colpa ed abbia preteso di ritirarsi anch'esso. Solo che i cattivoni dal muretto non glielo hanno permesso. Cattivoni. In ogni caso: gran ritorno di gare infami per quelli della McLaren, uno non ha retto metà gara, l'altro avvilito e sconfitto ha concluso 11esimo. 
Con l'ingresso virtuale della virtuale safety car, Vettel credi di beffare tutti rientrando per il cambio gomme. In realtà le luci della VSC rimarranno accesse per pochissimi istanti, il che rivela fin da subito la fallimentarità del piano, ma solo in un secondo momento questo sarà chiaro a tutti. Pure ai ferraristi.
Contava il giro numero 37 in pista quando Vettel è rientrato per il secondo pit. Aveva la testa della classifica fino a quel momento, lasciata ad Hamilton per l'occasione, il quale, tuttavia, era sulla strategia di una sola sosta. Nella mente dei ferraristi, a quel punto, Vettel, con gomme fresche in pista, avrebbe dovuto raggiungere e superare la Mercedes. O comunque lo avrebbe dovuto fare negli ultimi 10 giri, quando le vecchie gomme di Hamilton avrebbero dovuto iniziare a cedere. Anche un bambino si sarebbe accorto che questo progetto prevede un numero eccessivo di condizionali per essere vero. Infatti: Vettel guida in maniera nervosa, commette errori, darà la colpa ai gabbiani e perderà terreno invece che guadagnarlo, regalando la vittoria ad Hamilton, con buona pace di Nico Rosberg, decisamente troppo impegnato a ballare il valzer con Verstappen per riuscire anche ad applaudire.

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