giovedì 7 luglio 2016

I 10 fatti buffi di Austria 2016

1. Happy Birthday to Seb Vet. Domenica scorsa, tra le varie ricorrenze, si festeggiava anche il 29esimo compleanno di Sebastian Vettel. Classe 1987, che bell’annata. Anche se io comunque me li porto meglio. Per festeggiare in grande stile, prima di ogni altra cosa, gli sono state regalate cinque posizioni di arretramento in griglia di partenza. Perchè cinque posizioni non le si negano a nessuno. Partire dalla nona piazza non lo spaventava affatto, dichiarava lui sabato pomeriggio. Tra l’altro sabato pomeriggio invitava anche chi gli voleva regalare una maglia dell’italia a tenersela per asciugarsi le lacrime dopo la partita. Domenica pomeriggio, tuttavia, tutti i nodi sono giunti al pettine: quella maglia, dopo essere stata ampiamente utilizzata per asciugarsi le lacrime dopo la partita più lunga ed estenuante del mondo (dicono) è stata rispedita al mittente, perchè anche Vettel qualche lacrimuccia da piangersi l’ha avuta. 
Giunto circa a metà gara, miracolosamente in prima piazza, ma solo per uno strano succedersi dei pit stop, mica perchè fosse una situazione stabile, un pneumatico lo abbandona improvvisamente. La vettura rimbalza da un lato all’altro della pista. Nico Rosberg si fa la doccia con la carcassa della gomma svolazzante, Wehlein per poco non lo prende in pieno di rimbalzo. Poi si è messo a correre, per sfuggire dalla presa di Stella Bruno. Anche se è chiaro a tutti che Stella Bruno al momento abbia occhi solo per Ricciardo
2. Tutte le penalità di Nico Rosberg. Anche la domenica di Nico Rosberg non è affatto iniziata e finita nel migliore dei modi. Anche lui deve sicuramente aver festeggiato troppo la notte precedente, ritenedosi invincibile, però una partenza dalla sesta piazza, quando c’è di mezzo un titolo mondiale, non la si augura a nessuno. Il recuperone pareva anche essere andato alla grande, tanto che con la magia dei pit stop a metà gara è riuscito a piazzarsi davanti al suo compagno di squadra, lasciando indietro ferrari ed altri contendenti vari. 
Il problema è arrivato dopo la doccia di detriti di Vettel… ed a due giri dalla conclusione, quando il distacco da Hamilton è diventato minimo. Al penultimo è stato salvato da un giro di doppiaggi in sequenza che, di fatto, gli ha tenute occupate tutte le zone buone per il sorpasso. Al penultimo la sorte non gli ha giocato altrettanto bene. Hamilton gli si è avvicinato ed ha tentato il sorpasso. Nessuno dei due ha voluto cedere neanche un millimetro, e fu così che vennero al contatto. Due volte. Niente di meno. Dopo aver sostenuto per mezza giornata che fosse tutta colpa di Hamilton, reo di aver sbattuto fuori pista (ancora una volta!!) Rosberg, vengo a scoprire che dai piani alti hanno ritenuto l’intero comportamento di Nico completamente errato: il che forse mi conferma che avevo ragione. Doppia penalità per lui, 10 secondi di penalità (che non cambiano nulla) sul tempo di arrivo e due punti dalla patente per aver continuato a girare con la vettura danneggiata. Insomma, non gliene è andata bene una. 
3. La terza piazza di Jenson Button. Tra gli amanti degli statisticoni andrebbe ricercato il dato: da quante gare Jenson Button non partiva così avanti? Dasi ad un passo dalla vetta. Che poi è un peccato, perchè là dietro almeno c’è una bella vista… lì davanti si è risolto tutto ad un primo piano del fondoschiena di Hamilton… che poi, viste le attitudini fotografiche di Hamilton basterebbe aprire il suo profilo instagram per vedergli il fondoschiena. 
Che la situazione non avrebbe potuto reggere inalterata a lungo era evidente, ma vogliamo parlare della soddisfazione di aver girato per almeno 10 giri in seconda piazza? Poi basta. Va bene così. Un piccolo salto nel passato, poi largo ai giovani. Largo ai giovani. Lo so che in quel momento a superarlo è stato Raikkonen, non di certo un giovane, lui lo possiamo incasellare semplicemente nel “largo”. I giovani li lasciamo per dopo. Anche perchè alla fine della fiera Raikkonen si è fatto fregare proprio da Verstappen, il giovane. In ogni caso, qua si stava parlando di Button. Per un solo istante si è avuta l’impressione che potesse concludere la gara in quinta posizione, quintolo per un giorno, faccenda che avrebbe decisamente mandato il suo compagno di squadra al manicomio. Ma forse era pretendere troppo, lo strapotere RedBull gli ha giocato una piccola beffa sul finire, relegandolo in sesta posizione. Della quale sono stati tutti immensamente felici. Il che è imbarazzante. 
4. Raikkonen e la matematica, che non è un’opinione. Tra i due litiganti (HAM e ROS) quello che maggiormente ha goduto è stato Raikkonen che, a mezzo giro dalla fine della gara si è pure ritrovato sul podio a bere champagne. Il che non è da tutti. Soprattutto non è per quelli che non hanno capito come è potuto accadere. In ogni caso, ora le cose stanno ad un punto di svolta, perchè mentre tutti leggono numeri, fanno statistiche, elaborano grafici e si danno all’ippica nel tentativo di capirci qualcosa, lui ha davanti a sè un semplice dato numerico: lo stesso numero di punti iridati di Seb Vettel. Quello che avrebbe dovuto risollevare la baracca. Nostro signore salvatore. Mentre lui dovrebbe essere il panzone svogliato, messo lì solo per fungere da joker.
5. La gastrite di Fernando Alonso. Se c’è una cosa che Fernando Alonso non ha mai potuto tollerare sono le sconfitte. Ancor meno delle sconfitte tollera i compagni squadra che vanno meglio di lui. Mica per niente il miglior compagni di squadra con cui si sia mai trovato è probabilmente Fisichella. Già l’anno scorso il totale numerico ha portato JB ad avere più punti iridati di lui… ma lì c’era da giocarsi la carta del fulmine che lo ha colpito sulla via di Montmelò. Ed in ogni caso in due hanno, sì e no, portato a casa poche briciole, non è che ci fosse molto per cui dispiacersi. Quest’anno ha iniziato il mondiale facendo il gradasso, la quinta piazza di Montecarlo gli ha fatto credere che fosse tutto come un tempo… ed infatti è tornato a proclamarsi il miglior pilota degli ultimi 150 anni. In realtà le cose non andavano così bene come un tempo. Per tre volte di fila è riuscito a partire in top ten, ma non sempre questo gli ha permesso di portarsi a casa dei punti. Questo week end è stato chiaro agli occhi di tutti l’escalation di bile circolante nel suo organismo. Più le cose, miracolosamente, per JB andavano bene, peggio le vie biliari reagivano. Prima di tutto con l’uscita in Q2 in fase di qualifiche, mentre JB trottava allegramente verso la Q3. Venne poi la partenza tanto dignitosa (sì sì, tutto culo) mentre lui si arrendeva in 14 piazza. Giunse infine l’ooportunita di reggere l’andamento della gara in maniera soddisfacente. Non si fanno miracoli, ma ad Hulk, partito secondo è andata decisamente peggio. Dopo aver trascorso 3\4 di gara a rantolare spinto dal vento e dalle correnti tra la 14° e la 12° piazza, giunse l’urlo di dolore. E si è ritirato. Perchè a questo giro glielo hanno lasciato fare.
6. Malumori in Mercedes. Incomincio a sospettare che tutto quel clima di Respect che si respirava in Mercedes sia andato al vento da un pezzo. Davanti all’ennesimo colpo di testa dei due rampolli, pronti a battersi sino allo stremo e senza esclusione di colpi, urge la necessità che dai piani alti prendano delle decisioni. Perchè per un po’ è stato divertente. Poi basta. Vada che quest’anno non si sta neanche correndo il rischio che la Ferrari possa, lontanamente, solo ambire al titolo, ma le basi per uno strike definitivo (vedi HAM - ALO 2007) ci sono tutte. C’è anche Raikkonen lì dietro in coda ad attendere che gli altri si facciano male da soli. La domanda è la seguente, pur volendo arrivare alla fine di questa stagione, vada come vada, tamponando le ferite come possibile, in Mercedes vorranno veramente portare nuovamente in scena questo teatrino anche per il 2017? Hamilton ha un contratto firmato, Rosberg no, ma in questo ambito lo sappiamo tutti che i contratti non contano poi molto. Tranne quando Van Der Garde decide di metterci di mezzo gli avvocati. A chi rinunciare? O tutto sommato, tutta questa situazione porta abbastanza attenzione (e soldi) da andare benissimo così in ogni caso? 
7. Griglia di partenza fantasiosa. Adoro le griglie di partenza fantasiose e, sì, lo confesso, sarei una sostenitrice della griglia di partenza invertita. Ditemi se non è fantasioso voler mettere in fila (oggi, 2016) Hamilton, Hulkenberg, Button e Raikkonen. Con Vettel in quinta fila solo, perchè Massa è partito dai box, senza che nessuno abbia fatto avanzare tutti gli altri. E la manor in 12esima piazza. Anche questo è un colpaccio.
8. 10° piazza Manor. Se partire in 12esima piazza è stato un colpaccio (al cuore, di Alonso, solo 14esimo, e solo perchè Sainz e Perez sono venuti a mancare prematuramente), terminare decimo e a punti è stato molto ma molto meglio. Per la Manor, che forse può ambire a vedere dei soldi quest’anno. E per Wehrlein, messo lì ad imparare il mestiere dai Mercedes boyz, ed ottenere risultati proprio nel momento in cui i Mercedes boyz si stanno prendendo a schiaffi e rendendo l’aria irrespirabile. 
9. Air Racing un po’ meno United.  Già una settimana fa avevo iniziato a sostenere che sugli #airracingunited stesse incominciando ad operare una anomala selezione naturale. Ora però si scoprono anche i sotogruppi: Gutierrez e Massa hanno volato per i fatti loro, degli altri praticamente non v'è certezza. Questa faccenda mi appassiona più di Beautiful.
10. Le tute RedBull. Una foto vale più di mille parole. E grazie a questo podio l’immagine rimarrà negli annali. 

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