mercoledì 10 agosto 2016

I 10 fatti buffi di Germania 2016

1) La partenza di Rosberg. Dopo aver dato il meglio di sè al sabato pomeriggio, alla domenica qualcosa è mancato. E' mancato in Lui, probabilmente già abbastanza spaventato dall'essere stato scalzato dalla vetta della classifica. E' mancato nel team, che ultimamente pare un po' complottare o è una mia impressione? In ogni caso, la sorte non guarda in faccia a nessuno. Se la vettura non parte nel momento in cui dovrebbe partire non ti resta niente di meglio da fare che inseguire e sperare di prenderli. Vabbè, sarà per la prossima volta.
2) Kvyat, un pilota in difficoltà. Danil Kvyat è diventato il supereroe di quel piccolo antro complottista del web chiamato Tumblr. Il popolo del web ne è convinto: Kvyat sta sbarellando psicologicamente e mentalmente, non riesce a più a tenere un vettura in pista per tutta la durata di una gara e non competa più un giro di qualifica degno di questo nome... ma la colpa è dei grandi capi supremi RedBull\Toro Rosso, rei di tagliargli le gambe ad ogni occasione e metterlo quindi sotto pressione più del previsto. L'indiscrezione del contratto che non verrà rinnovato alla fine della stagione è solo il colpo di grazia finale. Salvate Kvyat, salvate il mondo.
3) I Team Radio di Ferny Alonso. Può essere che Fernando Alonso sia anch'egli un utente di Tumblr, magari uno di quelli che postano a ripetizione GIF di persone e\o personalità che sorridono a rallentatore, perchè anche lui ha la sua buona dose di complottismo in corpo. L'ultimo è quello della stampa che vuole metterlo in cattiva luce dando sempre particolare risalto ad un certo tipo dei suoi team radio, mica tutti, solo alcuni. Solo quelli. 
No Ferny, no cry. I tuoi team radio ti rendono il pilota che sei, tranquillo e vai per la tua strada.
Il momento team radio of the day è arrivato dopo il primo pit stop, al rientro il team gli indica di sorpassare Guttierrez, risposta sarcastica non vi preoccupate, seguito da un : "comunque riperderò la posizione al prossimo pit stop e dovrò recuperare un'altra volta"
4) I Team Radio di Raikkonen, che non vuole essere da meno. Perchè quel paio d'anni in Ferrari insieme a qualcosa dovrà pur aver portato. Anche se Raikkonen lo sappiamo, anche lui, in fatto di team radio knows what is doing. Anche in questo caso team radio epico dopo il primo pit stop più o meno di questo tenore, in uno strano linguaggio che potrebbe essere un mash up di finlandese ed inglese, "mah, avete toccato l'alettone?" risposta dal box: "sì, kimi, l'abbiamo modificato". "La prossima volta tenetevi le mani in tasca", risposta dalla vettura, anche se sono piuttosto certa che nessuno di voi sia riuscita a percepirla, tutto un complotto della Tv di stato, ma sono certa che siano quelle le parole passate per la testa di Raikkonen. Più o meno. Forse non avrebbe detto tasca, ecco.
5) RedBullS a podio. Perchè sotto sotto, queste piccole ed infide redBullS, che ora dobbiamo imparare ad odiare, dopo quello che hanno fatto a Kvyat, e dopo quello che stanno facendo alle Ferrari, hanno pure recuperato terreno. Hanno tenuto testissima alla Mercedes di Rosberg, che non è riuscito a lottare per la sopravvivenza, hanno battuto in prestazioni le Ferrari (ma questo accade dai tempi di Webber) ed hanno dato bella mostra di sè sul podio. Ricciardo bevendo champagne dalla sua scarpetta fetida, tenuta ai piedi per almeno 3 ore e bella sudazzata a dovere. ma due analisi del sangue gliele hanno fatte dopo la gara? Si è intossicato? E' ancora dei nostri? Gli è venuta almeno la salmonella? Verstappen facendo il simpatico al microfono: ragazzo, sei troppo piccolo per queste cose.
6) No good day for drivers named Felipe. Mettiamo i puntini sulle I: di Nasr non frega niente a nessuno, è irrilevante, non ha concluso la gara ma... vabbè, fa niente. Quella di Massa è stata un'epopea, una corsa contro corrente, una lotta continua contro il fato che, comunque, lo ha visto ritirarsi circa a  metà gara. Pechè è stato inutile lottare contro il destino. Però è stato bello soffrire insieme.

7) Rosberg i sorpassi estremi... e le sanzioni extra. Dopo circa metà gara passata in quarta piazza, dopo aver realizzato che anche dal box non gli sarebbe giunto alcun aiuto, magari con qualche magheggio strategico che gli avrebbe permesso di riprendersi la posizione al pit stop, ha capito che avrebbe dovuto fare tutto da solo: gambe in spalla e si è messo all'inseguimento di Verstappen, che ha raggiunto, e sorpassato. E magari anche un po' mandato fuori pista. Ma solo un po'. E poi lì  non ci sono muretti, non è pericoloso. E poi Verstappen è un ragazzino, si deve piegare al volere dei grandi e non rompere. Eppure no. I piani alti, probabilmente sotto l'inflienza di Padre Jossone, hanno dichiarato che così non va bene: shame for Nico Rosberg e 5 secondi di penalità per lui.

8) Alonso fuori dalla zona punti. Caustico Jenson Button: un secondo prima lo vedevo dagli specchietti, un secondo dopo non c'era più. Sparito. Ed in effetti andata così. Sparito nel nulla, perse le distanze dal suo compagno di squadra che lo precedeva, tampinato da quello dietro e pure doppiato da Verstappen. Poi il lampo di genio: eh, guarda Vertappen come va piano, quasi quasi lo riprende. Solo che Verstappen non ci sta: con bandiere blu in poppa lo ridoppia, mentre alle spalle di Alonso arriva Perez carico di aspettativa e pronto a fregargli anche l'ultimo punticino a disposizione in griglia. 11esimo e beffato. Bella gara.
Ah, un minuto di silenzio per la foto che quelli della Renault hanno tirato fuori dal cilindro per fare gli auguri di buon compleanno ad Alonso.
9) Toto quotes. Capisco l'autoironia e l'autocritica, però quelli della Mercedes ogni tanto mi lasciano perplessa davanti a quel sentore di ci sono o ci fanno? A questo giro è andata a meraviglia. Con i cinque secondi di penalità di Rosberg non hanno potuto fare altro che fermarlo prima del cambio gomme successivo, giusto per rendergli ancora più difficile la rimonta. Non sarebbe neanche andata tanto male se quei geniacci dopo 5 secondi di cronometro si fossero veramente lanciati sulle gomme per cambiarle con solerzia... invece che starsene in panciolle per almeno 8 secondi. 
Poi però ti arriva un Toto Wolff: "I love this sport because the stopwatch never lies.... Oh. I really XXXXXX myself there!"
10) Button in 8° piazza. Partito 12esimo, finito nono alla prima curva. Rimasto anonimamente nono fino ad un giro dalla fine dove il lampo di genio illumina il suo sguardo: Bottas è così vicino! Dai box lo rassicurano: lui è su gomme vecchie e logore. Jenson: I know what I'm doing. Infatti lo agguanta e lo supera in men che non si dica.

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