domenica 18 settembre 2016

Singapore 2016 - Gara

In memoria dei vecchi tempi Alonso avrebbe tanto voluto far finire Button a muro e andare a vincere, per puro caso ed a sua insaputa, la gara. Tra l'altro è andata che Button sabato a muro ci finisse veramente... può essere che non si siano messi perfettamente d'accordo sui tempi. In ogni caso, si tenga presente, che Button, dopo essere finito a muro e aver parcheggiato la vettura, se la è riportata a casa a spinta e, a braccia, pare aver registrato un tempo migliore che non a motore. 
Chiusa la parentesi di gossip e di fantasie varie, veniamo alla gara vera. Io non è che voglia sempre fare polemica o che voglia sempre sentirmi superiore a quelli che queste cose le organizzano per mestiere, però, spiegatemi, perchè mai tirare avanti per 61 giri in questo gran premio? Che cosa dobbiamo dimostrare? Perchè ci ostiniamo a ripetere anno dopo anno lo stesso copione? Se proprio di Singapore non ne possiamo fare a meno, almeno potremmo ridurre a metà lo stress, darci un taglio al giro 30, o nei suoi dintorni, dove storicamente tutto quello che c'era da vedere si è già visto, gli spettatori ne hanno già le palle piene da un pezzo ed ai piloti incomincia a scappare la pipì. 
In pole position Nico Rosberg, che incomincia a sognare in grande. Al suo fianco Ricciardo, al quale la squadra pare aver confezionato una di quelle belle strategie grazie alla quale potrebbe seriamente puntare a vincere. E vuole vincere. Ovviamente non accadrà, questo è già chiaro a tutti. In terza piazza Lewis Hamilton, autore di un piccolo errore nel giro veloce definitivo in qualifica, errore che a questo giro probabilmente non è stato in grado di scaricare su qualcun altro, e si è giocato in questo modo la prima fila. Dietro Verstappen poi, con calma, la prima Ferrari disponibile: quella di Raikkonen. Vettel ultimo per non ben compresi problemi della vettura.
Già in partenza abbiamo un po'di parapiglia. Senza escludere completamente la responsabilità di Verstappen, Sainz e Hulkemberg dietro di lui sono andati al contatto, il tedesco ha piroettato ed è finito in frantumi contro il muro mentre Sainz ha tirato avanti con una vettura in condizione tanto pietose da obbligare i commissari a lanciargli in fronte una bandiera nera con bollo arancione, bandiera che vuol dire qualcosa tipo vatti a dare una sistemata
Safety car in pista per un paio di giri mentre Hamilton già lamenta di non aver fatto una partenza abbastanza buona da passare davanti almeno a uno dei due che si ritrovava davanti. Che poi era solo uno quello che gli interessava, ma al momento è passato tutto in secondo piano. Anche perchè anche la strategia fighissima della Red Bull con la quale sarebbero dovuti andare a vincere è andata in pappa e Ricciardo deve solo ringraziare che Hamilton oggi non ne aveva voglia, faccenda che gli ha lasciato anche alla bandiera a scacchi, la seconda piazza dalla quale è partito. 
In questo modo Rosberg irraggiungibile primo è partito primo è arrivato. Chi crede seriamente che Ricciardo lo sarebbe potuto andare a prendere sul finale è un illuso, sia chiaro. 
Hamilton non è partito al meglio ed in gara ha avuto più da lamentarsi con i tecnici per la strategia di quanto non abbia fatto seriamente al volante. Un paio di errorini di troppo che, in un caso, gli stavano anche per costare la terza piazza in favore di Raikkonen. Per fortuna di Hamilton in Ferrari le strategie le fa Topo Gigio ed in men che non si dica Hamilton è, quantomeno, tornato sul podio.

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