lunedì 3 ottobre 2016

Malesia 2016 - Gara

Per essere stato un gran premio di Malesia questa gara poteva essere benissimo un gran premio del Brasile. Non lasciamoci andare a facili entusiasmi. Non stiamo parlando di una di quelle tipiche gare da mangiarsi le unghie dal nervoso. ma poi... tipiche de che? Qua non si vede una gara di questo genere da un pezzo. A sto giro per non possiamo affatto lamentarci, i colpi di scena ci sono stati, i twist repentini ci sono stati, i vincitori inaspettati ci sono stati ed anche un bel motore fumante come ai vecchi tempi. Soddisfazioni
Tutto è incominciato con un colpo di scena iniziale. Con Hamilton in pole position e Rosberg accanto a lui le cose sembravano pronte ad andare come al solito, al massimo con i due pronti a far finta di far battaglia in ottica mondiale, quando tutti sappiamo benissimo ed abbiamo capito da un pezzo che non hanno margine di battaglia dopo le figure di melma di inizio stagione. Dietro di loro le due Red Bull, dietro le Ferrari peggio che mai. 
Allo spegnersi dei semafori rossi, Vettel è intenzionato a portare a termine l'azione dell'anno, scarta sulla destra le Red Bull e cerca di infilarsi dietro alle Mercedes. Va a finire che colpisce Rosberg, lo manda in testacoda e termina così la propria gara. 
Terribili le reazioni globali. Qualcuno darà la colpa a Verstappen per averlo stretto, intanto è sempre una buona occasione per dare la colpa a capro espiatorio Verstappen, chi darà al colpa a Rosberg per essere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Addirittura Vettel, magnanimo, ai microfoni di qualcuno che non era Stella Bruno e mi sto ancora domandando cosa ne sia stato della povera Stella, dichiara di non incolpare nessuno per quello che è successo. Ma è ovvio: è stata colpa sua. 
Ringraziando il cielo anche i piani alti sono giunti a questo risultato e lo hanno sanzionato con un arretramento di tre posizioni sulla griglia di partenza Giapponese della prossima settimana.
In tutto questo, Rosberg è in ultima posizione ed Hamilton si sfrega le mani. C'è un safety car virtuale in pista e le carte in tavola sono già saltate di brutta maniera... perchè Alonso, partito dall'ultima posizione, è in 11esima piazza. Neanche lui ha capito come sia potuto accadere. 
Una volta ritirata la VSC la gara di Rosberg si fa decisamente in salita. Un sorpasso dopo l'altro in una 20ina di giri arriva nelle prime posizioni. Non primissime: davanti a lui comunque resistono Hamilton, Red BullS e Raikkonen. Appare evidente che Raikkonen sia l'ostacolo meno gravoso: giusto un paio di sportellate di stizza tra i due e la posizione è recuperata. Non che qualcuno si faccia veramente male o danneggi la vettura, ma i commissari di gara decidono che per lui ci sia una mega sanzione di 10 secondi per la sportellata. 
Solo pioggia sul bagnato... se non fosse che ad Hamilton in quel fonde. Il suo motore va in fumo ed è costretto immediatamente al ritiro, tra le urla di straziante dolore. Gli occhi strabuzzati di Chris Horner al muretto RedBull rendono benissimo l'idea. Sia Ricciardo che Verstappen vengono richiamati ai box a cambiare gomme, per stare sul sicuro. Ed anche a Rosberg, intento a leccarsi le dita, anche se con i guanti, per la sfortuna sfacciata nel quale è appena incorso, non piace rischiare più di tanto. Tutti nuovamente in pista a godersi gli ultimi giri in dirittura di podio... giusto il tempo di riguadagnare su Raikkonen (quarto!) almeno quei 10 secondi necessari a mandare al diavolo i direttori di gara e le loro sanzioni assurde. E' così che Ricciardo riesce a portarsi a casa il primo trionfo della stagione, con una calma programmata dal muretto. Mancano 5 gare alla fine della stagione e Rosberg ha 23 punti di vantaggio su Hamilton.

Nessun commento:

Posta un commento