lunedì 21 novembre 2016

I dieci fatti buffi di Brasile 2016

1. La falsa partenza di Grosjean. Quando il weekend inizia a regalarti delle perle ancora prima dello spegnimento dei semafori, allora capisci che è il week end giusto per goderti una grande gara. Allora capisci il vero senso della magia di San Paolo Do Brazil, che io vado predicando da anni, anche se non mi si fila nessuno. E' così che Grosjean ha dato il via al nostro week end, è così che Grosjean ha percorso la propria walk of shame dopo essere finito a muro nel bel mezzo del giro di installazione. Non tentino di migliorare la situazione quelli che riportano la notizia dicendo giro di ricognizione, perchè qua la situazione è ancora più grave. E' successo tutto molto prima, è successo tutto mentre Grosjean stava portando la vettura sulla griglia di partenza. Al giro di ricognizione non c'è neanche arrivato, anche se poi il giro di ricognizione non c'è stato. Congrats!

2. Safety car: Driver of the day. I sondaggini ed i sondaggioni hanno rotto le palle, inutile starlo a negare. Tra l'altro l'ho già detto e ribadito in più di un'occasione: questa faccenda del driver of the day è triste e noiosa. E' un metodo farlocco inventato da una vecchia generazione per far finta di riuscire a tenere il passo con la nuova generazione. Un po' come quei professori universitari che, credendo di sbalordire tutti con effetti speciali, ti propongono le slides... anche se pure le slides ormai sarebbero pure andate di moda, ma vabbè. Come quei professori che preparano le slides ma le riempono di testo, fitto fitto, scritto stretto stretto: tutto ciò non aiuta. Tutto ciò non semplifica la lezione, tutto ciò non è d'ausilio all'apprendimento. Così quelli che ti mettono un sondaggio on line. Un sondaggio? Ok, sei su un sito internet, non tutto ciò che sta on line però è figo. 
Se però di fare un sondaggio proprio non ne possiamo fare a meno, almeno vediamo di far vincere quel disgraziato che si è fatto 3\4 di gara dentro alla safety car, senza neanche vincere qualcosa, senza neanche poter salire sul podio, bere champagne, ottenere punti, neanche un cappellino o un gadget di altro genere a fine gara.
3. Raikkonen, lucky for a day. Ora mi ripeto. Nella vita non c'è assolutamente bisogno di avere fortuna spesso, l'importante è averla al momento giusto. E dopo l'incidente di questo fine settimana probabilmente Raikkonen ha esaurito tutta la scorta di fortuna che poteva aver accumulato negli anni. Perchè piroettare in pista e rimbalzare da un lato all'altro della carreggiata già di per sè non è una cosa bellissima, anche se con le vetture, le tute, i mezzi di sicurezza e tutto quello che li tengono in vita lì dentro, è una cosa ormai accettabile dal quale si esce indenni la maggior parte delle volte. Farlo sotto la piggia, a visibilità zero, quando ci si trova in terza \ quarta posizione, con tutti gli altri, chinque altro dello schieramento, dietro di sè, quasi messi lì per colpirti in pieno, è decisamente un altro paio di maniche. Anche perchè la pista è piena di bravi piloti con i riflessi pronti... così come è pieno di Maldonadi che vabbè... Insomma, esserne uscito indenne è un gral bel colpo.

4. Massa frigna come un bimbo. La cosa divertente di quanto Massa ha avuto il suo incidente ed è stato costretto ad interrompere la (sua) gara... è che improvvisamente di quella degli altri non gli è più interessato nulla. Ma proprio nulla di nulla, ha iniziato a girare con la sua bella bandierina, si è fatto applaudire dal pubblico, ha sfilato davanti ai meccanici di tutte le altre squadre, costretti a quel punto ad applaudirlo per stare al suo gioco, per poi finire le lacrime che aveva in corpo approdando ai box Williams, dove la sua famiglia era pronta ad accoglierlo a braccia aperte. Ora però qualcuno gli dica che questa non era l'ultima gara dell'anno e che dovrà risalire in macchina anche ad Abu Dhabi, possibilmente senza ripetere tutta la sfilata di comiato perchè abbiamo già dato.

5. Button tira i remi in barca. Jenson Button non ne ha più voglia, anche perchè non si cava sangue da una rapa. Anche quest'anno la McLaren ha sistemato una vettura degna delle migliori Manor \ Marussia, non c'è niente da aggiungere. Button ne ha le palle piene, soprattutto quando dimostrano di usarlo solo per attiare sponsor del calibro di Machale Kors e non starlo a sentire quando pretende, sotto il diluvio universale, di montare delle gomme full wet. Ma gli altri stanno tutti montando le intermedie! hanno avuto il coraggio di replicare. Chi se ne frega, ha aggiunto lui. Mica per niente poco dopo anche "gli altri" di cui sopra hanno capito che le full wet fossero la scelta migliore. Cioè, non c'era più uno che stava in pista, l'intera gara si era trasformata in un autoscontro, e si pretendeva di montare qualcos'altro che non fossero gomme da bagnato estremo. Saggezza popolare. Comunque deve essere arrivato ultimo, o giù di lì, in fin dei conti passati anche i tempi dei miracoli sotto la pioggia.
6. Verstappen piccolo e prepotente. L'opinione pubblica mi ha stancato. Son stanca, son stufa. Il mondo è diviso in due categorie. C'è chi ritiene che Verstappen non abbia talento, sia solo un giovinastro messo a giocare con un giocattolo più grande di sè e che prima o poi farà danni seri. C'è chi ritiene che Verstappen abbia un grande talento ma sia semplicemente ancora troppo giovane per giocare con quel giocattolo più grande di sè, con il quale prima o poi farà danni seri. Minimo comune denominatore il fatto che il comportamento del giovane rampollo sia spesso imprudente, dettato più dalla pancia (ho detto pancia) che da una seria ponderazione, che può andar bene l'istinto, ma la fisica ha le sue regole ferree che andrebbero sempre prese in considerazione. Detto questo settimanalmente si assiste ormai ad oscillazioni dell'opinione pubblica indecise tra una critica inferocita verso le sue imprudenze ed una estrema lode alle epiche gesta. 15 giorni fa mi sembrava che ci fossimo assestati verso una tendenziale avversità al suo atteggiamento, oggi la bandiera è girata un'altra volta ed anche se il piccolo teppista si è comportato in maniera davvero imprudente, per le condizioni meteo globali, però è davvero coraggioso e intrepido! Ma no, non è così che vanno le cose.
7. Magnussen: leave me alone. Chissà cosa danno da mangiare ai piloti in Renault, perchè vanno a finire tutti così. Dopo l'epico team radio di Raikkonen, ecco anche Magnussen esprimersi negli stessi termini.
8. Hamilton, l'ultimo dei romantici. Mentre il mondo non sapeva più cosaa fare per ammazzare la noia in un momento di attesa, mentre la cosa più interessante che i cameraman riuscivano ad immortalare era Felipe Massa che si mangiava un panino al salame, Lewis Hamilton da vero show man, l'unico vero intrattenitore oggi in pista, ha deciso di stupire tutti con il gesto più romantico che galanteria umana oggi ricordi: mettere una giacca sulle spalle della sua ombrellina. Perchè mentre tutti, piloti, tecnici, giornalisti e truffatori vari che si aggiravano per la pit lane sfoggiavano almeno un paio di giacche, nonchè di impermeabili imbarazzanti, modello sacchetto della spazzatura, nessuno stava veramente pensando alle ombrelline che, tra l'altro, non hanno mai lavorato più di così in un solo week end, costrette, sotto pioggia, vento e tormenta alla loro divisa. Che poi si fa presto a criticare, ridere ed additare il LH's life style... però nessun'altro ha avuto la stessa premura, padri di famiglia, mariti adorati o alti manager d'impresa.

9. Ericsson e i bei parcheggi. Non so se Ericcson abbia veramente mai imparato a guidare, in ogni caso anche con i parcheggi non gli riesce bene. Vedi il caso in cui si è fermato all'ingresso della pit lane, obbligando quelli dieto di lui a rimanere in pista fin quando non fosse portata via la putrida carcassa... o a girargli in torno, come nel caso di Ricciardo, che del semaforo rosso se ne è un po infischiato o forse non ha fatto in tempo a vederlo ed è entrato comunque. Beccandosi poi una bella sanzioncina, ma questa è la vita.

10. Rosberg, secondo e contento. Perchè vincere non serve se è sufficiente arrivare secondi per portarsi a casa il titolo. Tutti belli felici e contenti, con botte piena e moglie ubriaca. E chi sostiene che Hamilton non sia d'accordo con questa strategia è uno stolto ed un illuso.

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