domenica 6 novembre 2016

Messico 2016 - Gara

Smettetela immediatamente di portare avanti votazioni stupide come il pilota del giorno e diamoci dentro con il team radio of the day. In gara quest'oggi Fernando Alonso, che intima alla squadra di fare il loro lavoro che al suo ci pensa lui e Sebastian Vettel, che si limita soltanto a mandare al diavolo in diretta mondiale Charlie Whiting
Provo quasi pietà per tutti quegli artistoidi della tastiera che hanno iniziato a tirare giù la loro montagna di chiccchiere in libertà nel corso della gara e hanno pigiato invio alla bandiera a scacchi credendo di aver battuto sul tempo tutta la concorrenza. Perchè il bello è arrivato dopo, molto dopo. 
In sostanza il mio non è ritardo, solo meditazione profonda. 
Riepilogando la vicenda: il pole position Lewis Hamilton, primo primissimo davanti a Nico Rosberg. Venne quindi il turno della Red Bull, infine quello delle Ferrari, dietro tutti gli altri, ma chi importa? Mica sono Ferrari
Il partenza danno tutti del loro peggio: Hamilton va per violette, il mondo è ancora indignato per questa faccenda, ma credo che siano problemi loro. Dietro Rosberg non riesce a trarne vantaggio perchè Verstappen l'ha preso di mira e lo tira fuori pista. Ovviamente non viene sanzionato, ma ormai ci hanno già fatto tutti l'abitudine. 
Alonso non partiva neanche malissimo, giusto poco fuori dalla top ten, che di questi tempi è un vantaggio in fatto di gomme, ma ha comunque un diavolo per capello: soprattutto non intende star lì a guardare Verstappen che gli ruba il primato in fatto di team radio insolenti, quindi manda a stendere il muretto invitandoli a fare il loro lavoro mentre lui pensa al suo... roba che supera per scortesia persino il celeberrimo leave me alone, I know what I'm doing. In ogni caso non deve aver avuto chiaro chi avesse il coltello dalla parte del manico in quel momento: mentre lui sfanculava il muretto, il muretto gli canna di brutto il pit stop... ed una gara nata insipida finisce, per lui, in maniera ancor più anonima. Ben gli sta, a lui e a tutta la spocchia che si porta dietro.
Nel frattempo, Verstappen si annoia, non sa chi sbattere fuori pista violentemente in quel momento, quindi chiama ai box e chiede: che facciamo? Dal muretto intimano a Ricciardo, davanti a lui in quel momento di scansarsi e farlo passare. Ma che, davvero?!!?
Vettel, nello stesso tempo, gioca con la strategia gomme e si ritrova primo. A breve dovrebbe rientrare anche lui... ma non sembra proprio ben intenzionato a lasciar perdere la conquista, costi quel che costi. In questo modo si è ritrovato a compiere più di 30 giri con gomme che non avrebbero dovuto superarne i 25, secondo le indicazioni Pirelli: e si lamentano pure quando una gomma esplode. Alla fine di tutto questo lavoro si ritroverà addirittura sesto, il che non mi lascia affatto pensare che sia stata una strategia vincente, queste sono ovviamente solo mie illazioni, ma non si può neanche lamentare quando Alonso gli da del frustrato.
In ogni caso, marcia che ti rimarcia, alla fine Vettel riesce a mettersi alle calcagna di Verstappen, e lo insegue per sorpassarlo. Quando finalmente riesce a farcela, Verstappen tira largo, finisce fuori pista, si avvantaggia di questo e rimane davanti. Dal box gli intimano di lasciare la posizione a Vettel, lui non risponde e non ci pensa neanche. Vettel inizia a tribolare come un dannato, supera le 7 barriere del suono della parolaccia carpiata, Arrivabene dai box frigge come un dannato, ma Verstappen ancora niente, non ci pensa neanche a dare la posizione. Nel frattempo però rallenta leggermente, lascia che Ricciardo (piazzato dietro a Vettel) riesca ad avvicinarsi e tentare a sua volta il sorpasso sul ferrarista. A questo punto le cose si fanno complicate. 
Prima di tutto perchè, secondo la teoria complottara Ferrari, non mi è chiaro come Verstappen, dalla sua monoposto potesse avere chiaramente l'idea di quanto Ricciardo fosse vicino a Vettel e progettare l'effetto sandwich. Ammesso e non concesso che sia tutto vero e premedidato, andiamo per ordine con gli eventi della situazione, ricordando che a questo punto della storia, siamo a 3 giri dalla fine. 
Arrivabene tenta di tenere calmo Vettel, prova ad iniziare una frase con Charlie said... e fu a quel punto che anche Charlie, in diretta globale venne mandato aff****, proprio mentre si riservava di prendere una decisione circa quello che è successo con Verstappen dopo la fine della gara. 
Quindi Ricciardo raggiunge Vettel, tenta di sorpassarlo, Vettel si difende. Arrivano leggermente al contatto ma entrambi ne escono indenni e in tempo zero bandiera a scacchi. 
Hamilton e Rosberg, nel frattempo, nulla sapevano ben ignoravano della situazione alle loro spalle. Verstappen, tra i fischi dalla platea, parcheggiava sotto il podio e si apprestava a salire. Le cose nell'anticamera del podio si fanno più lunghe che mai, Rosberg, tra l'altro, memore del rischio della prima curva, piuttosto che parlare con Verstappen ha preferito, addirittura Hamilton, che tuttavia era maggiormente interessato alla pace dei suoi capelli. Anche su questo punto io prima o poi vorrei piazzare una parentesi: con tutti i soldi che ha, con tutti i soldi che spende per le peggio cazzate inventate dall'uomo e di prossima invenzione, con alle orecchie due brillocchi che valgono, da soli, più di casa mia, mi può spiegare perchè non può far qualcosa per quei capelli? Com'è che anno dopo anno, settimana dopo settimana qui non si riesce a trovare un rimedio? E com'è che non ha mai potuto mettersi un apparecchio ai denti per chiudere quella voragine tra gli incisivi? Chiusa parentesi.
Verstappen, in ogni caso, crede di avere la ragione dalla sua parte. Ma è l'unico. Dal suo muretto tutto tace, a questo punto. Il pubblico lo fischia, i media lo insultano, i ferraristi se lo mangerebbero vivo. Poi di punto in bianco il miracolo: i commissari decidono di sanzionare la sua condotta. Fatto più unico che raro, che non si sarebbe mai aspettato. E ci rimane male: cinque secondi di penalità, tanti quanti bastano per sbatterlo giù dal podio e far salire Vettel, richiamato in grande fretta perchè corra più veloce che fai, a piedi questa volta, verso l'obiettivo. E l'unica cosa che mi sono chiesta io, dopo averlo visto attraversare il mondo, modello Holly e Benji durante una delle epiche partite sull'unico campo di calcio lungo da qua all'orizzonte, è: com'è che non ha il fiatone? Però io sono molto stupida, quindi non conto. 
Non so voi, ma io ho adorato quel momento. Anche perchè non mi sarei mai aspettata che le cose sarebbero andate in quel modo. Dal momento in cui i piani altri hanno deciso di discutere della faccenda dopo la fine della gara, io ho pensato che si sarebbe saputo qualcosa molto dopo la gara. E così deve aver fatto anche Verstappen che, intanto, stava andando a prendersi la coppa, come se non fosse successo niente. Invece no: lo scazzo per il dover scedere dal podio un secondo prima di poterci salire è stato visibilissimo, il clima di tensione tra tutti gli uomini a terra era divertentissimo, Vettel che ha incominciato ad avviarsi al podio scortato dagli uomini in rosso e fedelmente al fianco di Arrivabene, mentre un gruppetto di uomini Red Bull si apprestava ad avvicinarsi anch'esso alla zona dello scontro per portare via Verstappen, probabilmente. Ed al mondo, in quell'esatto istante non è più fregato niente di Rosberg ed Hamilton che si stanno contendendo il titolo mondiale, lasciati a marcire in anticamera nell'attesa che gli altri si facessero i loro porci comodi. Per la cronaca, della mia opinione relativa al voto di scambio fatto in Mercedes parlerò in un prossimo post, perchè qua mi sa che stiamo già andando per le lunghe. 
Io inneggiavo alla rissa, in realtà è stato tutto piuttosto liscio. Uno è salito, l'altro è sceso, Charlie, nonostante tutto l'ha presa bene e i commissari hanno tollerato anche il fatto che Vettel non si sia pesato prima di salire sul podio. Nonostante tutto quello che io possa pensare, ho sempre pensato e tornerò a fare ogni momento della mia vita della Ferrari, seriamente, quell'attimo è parso per davvero al vittoria dei buoni e la sconfitta degli arroganti, una sorta di vittoria karmica che mi ha riempito il cuore di gioia.
Però lo sappiamo come è andata a finire: tra i due litiganti il terzo gode: dopo qualche ora i commissari sono stati inflessibili: come hanno sanzionato Verstappen, hanno sanzionato anche Vettel per la manovra pericolosa eseguita in pista nel momento in cui ha tentato di difendersi da Ricciardo, ma un po' di più. A lui 10 secondi di penalità per aver commesso un'azione che, in gergo, ormai, viene chiamata la mossa di Verstappen, perchè è una delle sue classiche mosse difensive al limite della legalità con le quali è solito stupire il suo prossimo. Solo che nel caso di Verstappen il limite non è mai sembrato essere stato superato, l'unica volta che la fa Vettel sì, quindi 10 secondi di penalità, che lo riposizionano quintolo. Che Alonso lo abbia in gloria.
Ah, traete pure da soli le conclusioni circa tutta faccenda karmica di cui sopra.

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