domenica 29 gennaio 2017

2017: Lui non ci sarà # Nico Rosberg

Nome completo: Nico Erik Rosberg, figlio del già campione del mondo Keijo Erik - detto Keke, prima di farsi storpiare il nome da Mazzoni - nasce in Germania nel 1985, vincitore del suo primo, ed a questo punto anche ultimo, titolo mondiale di Formula 1 nel 2016. Sulla fiancata della vettura portava stampato il numero 6, lo stesso con il quale il padre vinse il suo titolo, scelto nella speranza che gli portasse la stessa fortuna. Lui, proprio lui, nel 2017 non ci sarà. 
Dato atto che di tutto quello che si poteva dire, si poteva pensare e si poteva ipotizzare sul suo ritiro a sorpresa è già stato fatto, più o meno da tutti sulla faccia della terra, qui si fa a buttare un occhio al passato. 
L'esordio in  Formula 1 risale al 2006: prima di allora un po' di kart dall'età di 11 anni, un po' di formula BMV, qualche test in Formula 1 all'età di 17 anni (diventando così, per l'epoca, il più giovane pilota ad essere mai salito su una monoposto di Formula 1). Nel 2005 debuttò al debutto della GP2 series, portandosi a casa il primo titolo mondiale della serie. 
Nota di colore: con il passaggio in Formula 1, il suo posto sulla ART Grand Prix venne occupato da Lewis Hamilton, vincitore del titolo nella stagione 2006. Nel frattempo, Nico Rosberg, in Formula 1, raccoglieva moscerini a bordo di una deludentissima Williams. Durante l'intero primo anno, al fianco di Mark Webber, maturò in tutto 4 punti, grazie a due settime piazze di tutto rispetto e ben 9 ritiri. Teniamo bassa l'ironia: la prima delle due settime piazze furono raggiunte alla gara inaugurale in Bahrain, dopo un contatto che lo arretrò in fondo al gruppo, ottenendo anche il tempo più veloce in pista e diventando, per l'epoca, il più giovane pilota a segnare il giro più veloce in gara.
Dei successivi tre anni in Williams si ricordano, nell'ordine:
  • gli altri due compagni di squadra Alex Wurz (per il 2007) e Nakajima (2008 e 2009);
  • il primo podio della carriera, una terza piazza ottenuta nel 2008 a Melbourne;
  • l'odiato Gran Premio di Singapore 2008, dove cadde vittima delle strategie suicide Made in Briatore.
Nel 2010, la Mercedes decise di divorziare dalla McLaren, di mettere in pista una macchinina tutta sua e di acquistare, a questo scopo, quel che rimaneva della Brawn GP, fallita a seguito dell'imprevisto onorario dovuto pagare a Barrichello.  Per l'occasione si portarono a casa Nico Rosberg e risvegliarono dalle ceneri il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher, che non ci fece per niente una bella figura, ma questa è un opinione personale. A differenza dell'ex campione del mondo, quantomeno Rosberg portò a casa tre podi, tre terze posizioni quali magra consolazione di una stagione davvero sotto le aspettative. Anche se non so di preciso quali fossero le aspettative di una scuderia che non portava a casa un giro dal 1955.
Stagione ancora più magra nel 2011 sulla quale è inutile sprecare una sola parola in più, poi, finalmente, nel 2012, la prima vittoria. Gran premio di Cina 2012: un podio condiviso con Jenson Button e Lewis Hamilton culmine di una gara nella quale, incredibilmente, ha avuto modo di scattare dalla pole position e reggerla sino alla fine grazie - anche - alle solite gaffes made in McLaren. Non che la stagione gli regali altre gioie.
Le cose iniziano seriamente a cambiare nel 2013. Archiviata la pratica di restaurazione del vecchio soldato Mickey, in Mercedes decidono di darsi una vera possibiltà, forse consci dei progressi fatti grazie ai primi anni di rodaggio, non si sa bene come, ma convincono Hamilton a trasferirsi da loro. Non che le cose per Hamilton stessero andando molto bene in McLaren. Due vittorie e altri due podi per lui, una sola vittoria con altri quattro podi per Hamilton ed è qui che le cose incominciarono a puzzare di bruciato. Non che per l'intera stagione ci fosse veramente qualcosa per cui valesse la pena tirarsi i capelli, ma a Rosberg sembrò sicuramente chiaro che pur messo da parte il settevoltecampionedelmondo ci fosse un monocampionedelmondo che gli avrebbe reso assai ostica la possibilità di godere anche lui del suo momento buono.
Nel 2014 le cose andarono effettivamente così. Fu l'apertura di una trilogia da capolavoro, forse non compresa dai più, ma solo perchè la Mercedes non è una Ferrari e si sa come vanno queste cose...
La Mercedes ha iniziato a monopolizzare la situazione. Rosberg vinse la gara d'apertura, ma Hamilton gli lasciò ben poco spazio per replicare per tutto il resto della stagione. Era l'anno iniziato con i due grandi amici dall'infanzia alle loro prime litigatine, alle prime scaramucce, alle dichiarazioni di tutto questo non comprometterà la nostra amicizia, perchè erano dei puri, fino a che non sono iniziate le collisioni in pista, ed ecco che di amicizia c'è ben poco da parlare. E' stata la prima stagione della trilogia ad essersi conclusa matematicamente all'ultima gara, dopo un confronto mancato per colpa delle pesantissime defaillances sulla vettura di Rosberg, con Hamilton tornato a vincere un mondiale dopo quelli che son sembrati secoli dai tempi in cui sgomitava con Alonso e via discorrendo. A pochi giri dalla fine il team stava per arrendersi, per Rosberg non c'era più niente da fare, gli hanno chiesto di rientrare ma lui ha preferito arrivare fino in fondo, salire comunque fino all'anticamera del podio e complimentarsi con amico - rivale.
Dal punto di vista della grande competizione, il 2015 fu un'annata magra. Già dall'australia vinse Hamilton lasciando dietro di sè il compagno di squadra e così andò fino alla fine della stagione. O quasi. Hamilton vinse e stravinsi sino a 3 gare dalla fine. A quel punto il titolo mondiale fu matematicamente nelle sue tasche, Rosberg offrì pochi spunti realmente interessanti per poi vincere le ultime gare della stagione. Ovviamente il fatto che quelle tre vittorie gli servirono per assicurare la sua seconda piazza nella graduatoria iridata è solo un'illazione che lasciamo portare a casa ai complottari ferraristi.
Finalmente giunse il 2016. Annata strana, partita con le quattro vittorie di fila di Rosberg, pronte a tirare su alcuni tra i migliori statisticoni a casaccio della stagione. Perchè chi vince la gara inaugurale per altissima percentuale dei casi è stato anche il pilota che ha vinto il campionato mondiale... ma quanto accaduto nel 2014 dimostrava chiaramente che questi statisticoni sono fatti per essere smentiti. Perchè chi ha vinto le prime quattro gare della stagione statisticamente ha sempre vinto. Perchè man mano che le gare andavano avanti Rosberg diventava il pilota col maggiore numero di vittorie privo di una stella iridata, statisticone fin troppo affiancato a quello che vuole suo padre come il pilota con un titolo mondiale con il minor numero di vittorie in carriera. E poi giunse la spagna, dove Hamilton ha tentato con un solo colpo da maestro di porre fine a tutto questo susseguirsi di numeri e cifre a casaccio. La stagione si è conclusa con 8 vittorie ed altri 8 podi al suo attivo, comprese le seconde piazze del compromesso storico di fine campionato. Quella portata a termine è chiaramente l'annata migliore della sua carriera, quella impeccabile e senza sbavature. vadano retro quelli che ancora osano pensare che non si meritasse il titolo.
-:-

2014: Lui non ci sarà # Timo Glock

2014: Lui non ci sarà # Mark Webber

2014: Lui non ci sarà # Rubens Barrichello

1 commento:

  1. Il giro più veloce di Rosberg all'esordio l'ho scoperto qualcosa come due mesi fa. XD Qui i casi sono due: o Mazzoni si è dimenticato di questa storiella nel corso degli anni o io non ho ascoltato Mazzoni mentre la raccontava. Entrambe le cose sarebbero molto gravi. XD

    Piccola correzione: il campione del mondo con il minor numero di vittorie (tre) è Mike Hawthorn.

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