lunedì 10 aprile 2017

Cina 2017 - Gara

Un paio di perplessità su Giovinazzi
Perdonate la vena polemica introduttiva, ma qua si torna a parlare di Giovinazzi dopo quella serie di sfortunati eventi che è il suo debutto in formula 1. Già 15 giorni fa non si riusciva a trovare una sola persona in grado di non dire che fosse stata un'epica impresa la sua, pur davanti a risultati quantomeno discutibili. Se la era cavata, soprattutto in gara, ma siamo ben lontani da alcuni dei debutti ben più sorprendenti che gli ultimi anni ci abbiano offerto. Certo, a bordo di una Sauber non è che si possa pretendere un podio alla prima gara, ma davanti ad un testacoda in qualifica ed un piazzamento ben oltre la zona punti in gara io avrei abbassato un attimo i toni. Però è italiano, quindi no, è già eroe. Siamo giunti - sorprendentemente - alla seconda gara e torna allegramente a trovarci un testacoda in qualifica... ed uno anche in gara. Giusto per non mandarla a dire a nessuno. Tre auto fatte fuori in due gare! Può essere considerato un record?
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Raikkonen brucia la gara alle Ferrari
Già che siamo in ambito di piloti che lasciano un filo di perplessità nel proprio prossimo, eccoci qua a parlare di Kimi Raikkonen, ancor prima di trattare il vincitore e tutti i suoi derivati. Con lui è un argomento che ciclicamente torna a galla, tra  un paio di gare probabilmente tornerà a stupire tutti con effetti speciali e torneremo a tenere ben alta la bandiera del "chi ha osato dargli del bollito??!!". Però ora la mancanza di iniziativa in pista è davanti agli occhi di tutti. 2\2 qualifiche concluse alle calcagna delle Mercedes, 2\2 gare scivolato fuori dal podio. A questo giro abbiamo anche la doppia aggravante: quella serie sconfinata di giri iniziali durante i quali ha seguito per forza di inerzia le RedBull, lasciando Hamilton fuggire verso sconfinati lidi, urlando periodicamente in radio su qualcosa che non sarebbe funzionato bene sulla vettura ma di cui nessuno al muretto ha mai avuto sentore, nonchè la tragica conclusione dietro non solo a Mercedes e compagno di squadra, ma con intermezzo musicale di RedBull.
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Hamilton sbanca il banco
Week end sulla scia della positività per Lewis Hamilton che, all'esito della gara porta a casa il proprio terzo gran chelem, aggiudicandosi pole, miglior tempo e vittoria in gara. Una Mercedes praticamente mai inquadrata dalle telecamere della regia internazionale andata a vincere in piena rilassatessa, concessosi un pit stop in più di quanto non fosse rpevisto fino ad un certo punto, certamente non più (o ancora?) in grado di guadagnare sui propri rivali quel gran margine al quale ci aveva maledettamente abituato, chiaro segnale che quest'anno se potrebbero vedere delle belle.
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Sebastian Vettel 
All'esito della gara Vettel e Hamilton appaiono appaiati in vetta alla classifica iridata, una parità di punteggio quantomai emblematica di tutto ciò a cui tutti vorremmo assistere. Una gara terminata in seconda posizione per Sebastian Vettel che, alla luce di come stava andando fino a metà, non può far altro che leccarsi le dita ed essere soddisfatto di quando è stato in grado di recuperare. Arenato dietro Raikkonen dopo il primo giro a cambiar gomme, si è trovato nella peggiore delle situazioni che potessero essere preventivate. Con un Raikkonen seriamente in difficoltà davanti alla prospettiva di superare la RedBull di Ricciardo, i giri duranti i quali è rimasto a mangiar polvere si sono fatti contare soprattutto in fatto di distacchi da tutti quelli che, là davanti, oltre Ricciardo, stavano tentando seriamente di fare la loro gara. Raikkonen, anche davanti alle presunte difficoltà della vettura, non si è reso disponibile a lasciar passare il compagno con molta facilità il quale, una volta intuito come sarebbero andate a finire le cose, ha rotto gli indugi, finendo in zona podio in un paio di giri e facendo anche le scarpe a Verstappen alla prima occasione. Decisamente ritrovata la verve di un tempo.
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Ricciardo dietro ad un banco di nebbia
Paiono ben lontani i fasti delle sbevazzate dalla sua scarpetta sudaticcia. Ricciardo: cosa ne è di te? Che fine hai fatto? C'è nessuno?  Se in Australia i risultati deludentissimi sono stati imputati alla vettura danneggiata, qual è l'esatto problema riscontrato in quest'occasione? Lento, ingombrante, a tratti anche impacciato. Agli ultimi due giri si è svegliato e creduto di poter sorpassare Verstappen ma... nope.
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It's ridicolous! - Max Verstappen on the go
Se la sua vettura a tratti deve ancora dimostrare chiaramente di che pasta è fatta (e la debacle in qualifica ne è la prova) lui no. Lui sa già benissimo quale sia il suo ruolo: stare in mezzo ai piedi, spuntare come un fungo nel momento meno atteso e rompere le balle al proprio prossimo. Anche perchè pagare la cauzione al padre costa e qualcuno lo dovrà pur fare. E' così che dal fondo dello schieramento dal quale è partito, senza che si sia minimamente capito da che parte sia passato ad un certo punto era secondo. E ci è voluto restare per un sacco di tempo. In realtà, strada facendo, la Ferrari di Vettel ha avuto la meglio di su lui. Una piccola svista con la quale ha regalato la seconda piazza alla spettacolarità del campionato, che lo ringrazia davvero tanto. Chissà cosa sarebbe successo a Vettel se non fosse passato così agilmente? 
Ma torniamo a Verstappen che, a pochi giri dalla fine, ha tremato all'idea che anche la terza posizione gli fosse soffiata da sotto al naso dal dormiente Ricciardo alle sue spalle... dando il meglio di sè in team radio e sbattendo i piedi come un moccioso. Davanti a sè aveva Grosjean, sulla via del doppiaggio. Non ancora abbastanza vicino da essere doppiato, non veramente lontano da non infastidirlo. Non è esattamente chiaro che cosa pretendesse che fosse fatto di Grosjean che, certamente, non poteva fermarsi per aspettare che passasse. Invece che guidare ha strepitato in radio per 5 minuti su quanto fosse tutto così ridicolo quanto non fossero presi provvedimenti ma.... what?
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"We have potential for P4, Nico"
Momenti di seria perplessità in Mercedes anche davanti all'opera di Bottas. Finito in testacoda in presenza della safety car è scivolato nelle retrovie per rimanerci un lasso di tempo imbarazzante... imbarazzante per essere su una mercedes, la stessa mercedes che guidata da quell'altro è in testa e vince. Riesce a raggiungere una posizione "dignità" solo nelle fasi finali, quando ormai tutti erano allo sbando hanno iniziato ad avere le travegole... tipo quando dal muretto, col lapsus del giorno, lo hanno chiamato Nico. Seconda prova del campionato per lui non passata a pieni voti.
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Un pilota in difficoltà - Fernando Alonso
La cosa divertente della McLaren è che, anno dopo anno, qualunque cosa accada, a marzo si ritrovano sempre al punto di partenza. Non riescono ad imparare dai loro errori, a sfruttare le debolezze dell'annata per farne tesoro per gli anni successivi. Così, anche questo 2017 pare essere partito per loro nella stessa catastrofica situazione in cui si trovavano 2 anni fa. Vandoorne costretto al ritiro dopo pochi giri, Fernando-mai-una-gioia-Alonso ha retto fino a metà gara, raggiungendo persino la zona punti... eppure...
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Magnussen unnecessary troppo lento 
Quando non si sa di che parlare, qua le cose se le inventano. In una fase della gara piuttosto deludente dal punto di vista dell'azione e dello spettacolo in scena, Magnussen riesce ad essere messo sotto investigazione per aver seguito troppo lentamente e senza una valida ragione la safety car. Quantomeno, prima di cadere nel ridicolo, sono riusciti a non sanzionarlo.
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Perez vs Stroll
Premio partenza col botto of the day per Sergio Perez che, ancor prima della prima curva, si fa fuori Lance Stroll. Vabbè, non ne abbiamo sentito la mancanza.

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