martedì 23 maggio 2017

Spagna 2017 - Gara

Premessa del mio gran premio di Spagna 2017 e la ragione per la quale questo post, generalmente dedicato alla prime impressioni a caldo, arriva con 10 giorni di ritardo. Praticamente è già andato anche il rigor mortis. 
Prima di tutto perchè il quel momento non ero a casa: ragione nobilissima. Attraversato da un capo all'altro il suolo italico mentre alle 14.00 in punto, ora di Barcellona, le vetture scattavano dalla pole position io attraversavo una assolatissima via del Corso, da piazza del Popolo a piazza Venezia, passando in rassegna ogni gelateria che mi si poneva sul percorso. Insomma: avevo di meglio da fare. Ritrovatami tuttavia alle 21 spaccate a chieder pietà per chi avesse portato non solo il gelato ma anche il caldo africano e l'umido sul mio percorso, non trovai niente di meglio da fare che accendere un televisore su RAI2, schivando l'ultima notizia sportiva del TG2, ma a volume azzerato, giusto per non disturbare chi stava affrontando gli insoluti con la propria gioventù dormendosela alla grande. 
Riassunto delle 10 righe qua sopra: io la gara per vederla l'ho vista, ma non posso dire di aver capito proprio tutto tutto tutto. Però credo di aver colto l'essenziale.

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Verstappen e Raikkonen fuori alla prima curva

Quella che si suol dire una partenza col botto: e giù bimbi che piangono. Ovviamente parlo di Verstappen. 
Di quello che è successo sugli spalti, del padre dell'anno che ha riportato il sorriso là dove poco prima sgorgavano copiose lacrime e su tutto il circo che si è scatenato dietro, io seriamente mi rifiuto di parlare. Perchè ne ho già letto talmente tanto che mi sono venuti i conati di vomito dietro a questa faccenda. Però se qualcuno mi volesse regalare due pass vedendo sul mio volto l'espressione amareggiata che segue i conati di vomito di cui sopra tiri un colpo.
Oppure no, che con la fortuna che mi ritrovo va a finire che il pass me lo regalano per andare a fare la foto con Alonso.

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Massa e Alonso fuori alla seconda curva

Per non essere da meno neanche loro. E perchè in fondo in fondo quella settima piazza di Alonso non aveva ragione di essere. Tanto vale farla finita subito, in maniera indolore.
In ogni caso: poi mi vengono anche a dire che quello di Alonso non sia culo. Ma se in partenza di GP quattro macchine si schiantano più o meno tra di loro, due finiscono ai box senza passare dal via, una finisce in ultima fila tirando a campare fino alla bandiera a scacchi ed una, ed una sola di loro, praticamente non riporta conseguenze se non perdere qualche posizione... voi questo non lo chiamate culo? Solo perchè siete persone educate, provate con fortuna, buona sorte, sempre lì andiamo a parare.

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Vettel pippa Hamilton in partenza

Mentre i bimbi giocavano, là davanti la vera gara stava prendendo forma. Ancora una partenza poco vispa per Lewis Hamilton che, pare aver capito la lezione che deve iniziare dall'inizio a preservare ogni punticino importante. Si lascia fregare da Vettel al via che, partito al suo fianco, alla prima curva ha decisamente la meglio.

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Magnussen e Sainz sportellano in pit lane

Tra quelli che non sanno bene per cosa stessero combattendo, ma se sono lì una ragione ci deve pur essere, ecco Sainz e Magnussen che sportellano in pit lane. Momento assolutamente privo di interesse se non fosse che mi sono seriamente domandata quanto ne potesse valere la pena di portare avanti un testa a testa che chiaramente li avrebbe portati a sanzioni superiori al vantaggio che ne avrebbero tratto.

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Massa ne fa fuori più del colera

Dopo un brevissimo e fugace contatto con lui anche Vandoorne out. Deve essere proprio una questione di principio con i McLaren Boyz. Insomma: anche a sto giro non c'è verso che Magnussen veda una bandiera a scacchi.

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Bottas on fire

Primi problemi tecnici a casa Mercedes giunti giusto giusto in tempo per riequilibrare questa faccenda che la Ferrari era rimasta con un solo pilota in pista nelle fasi iniziali. Bottas di punto in bianco è andato a fuoco: gara per lui completamente compromessa, costretto al ritiro ed a festeggiare il compagno di squadra da semplice spettatore. Rimesso al suo posto praticamente. Una vittoria non la si nega a nessuno, però poi basta.

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Al giro 44 Hamilton supera Vettel

Per un solo istante, un solo minuto ho temuto che questa faccenda della Ferrari che vince gare, una dietro l'altra fosse una realtà alla quale ci saremmo dovuti rassegnare. Stiamo calmi, che forse non è così. O comunque per ora non è così. Per ora c'è Hamilton che gioca a fare il prudentino in terra iberica, là dove un anno fa per battere il compagno di squadra alla prima curva ha mandato entrambi a casa ancor prima di iniziare. Lasciando vincere Verstappen, peraltro. Come se le disgrazie non fossero già giunte al loro apice. 
Passa un anno: è Verstappen a finire ai box alla prima curva, Rosberg a casa c'è rimasto di suo mentre Hamilton gioca a non fare il prepotente, confidando in una strategia decente. Come cambiano le cose in soli 365 giorni.
Tra l'altro, rispetto a 15 giorni prima c'è anche da dire che le cose sono funzionate ai box Mercedes e, tempo 44 giri, numero magico per LH, hanno portato a casa una strategia che ha funzionato. Ha portato Hamilton abbastanza vicino alla Ferrari da superarla (ringraziando la VSC e tutte le accidentalità del caso) e da riuscire a sfruttare al meglio la sua vettura proprio nel momento in cui in Ferrari, diversamente, avrebbero dovuto montare le gomme meno performanti, perdendo terreno per forza di cose.

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Vettel e quel paio di scorrettezze rimaste impunite

Certamente Vettel non può essere più felice di così, a trovarsi casualmente su una ferrari tornata a fasti d'un tempo, proprio nel momento in cui Alonso è lasciato a farsi rodere il fegato un po' più in là. Forse si sta concretizzando il miraggio di questo quinto titolo mondiale e i primi quattro, addirittura, iniziano ad essere abbastanza vecchi da non creare più alcun senso di fastidio in chi li osserva. 
Rispetto a questo gran premio di spagna qualcosa da rimproverarsi però lo ha. Certo, non è colpa sua il dedacimento di certe prestazioni della vettura giunte nel momento di maggior bisogno... ma mettiamola come una questione karmica. Il Karma ha aggiustato quello che in altri momenti di gara è rimasto impunito. Tipo quel doppio/triplo/quadruplo cambio di direzione prima di superare Bottas o una certa foga nello sbatter fuori pista Hamilton al rientro di pit stop.

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Alonso sventola la bandiera spagnola

Forse per festeggiare l'essere arrivato alla bandiera a scacchi. Senza punti ma.. ehi! A me sembra già un traguardo.

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Ricciardo terzo... e ultimo dei non doppiati

Con un minuto e 15 secondi di ritardo da quelli che lo precedevano, la Red Bull superstite di Daniel Ricciardo riesce persino a salire sul podio. Dietro di lui solo doppiati, giusto perchè il mondiale è ancora aperto a tutti!
Ma inventarsi una regola per cui se non arrivi entro un lasso di tempo ragionevole cadi automaticamente dal podio? No, perchè definire da podio il primo di una schiera di gente che insegue con la lingua di fuori e il fiatone tenendosi la milza a me pare un po' eccessivo.

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Perez ancora a punti

Quarto, doppiato ma felice. 15 gare consecutivamente a punti. Chi è che intende batter record su record?

2 commenti:

  1. Il fatto che tu abbia guardato tranquillamente la gara alle 21.00 invece da scappare da vicini di casa stalker incontrati per caso mi lascia sospettare che certi casi succedano solo a Hamilton e solo sul suolo londinese. :D

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