lunedì 26 giugno 2017

Azerbaigian 2017 - Gara

- Raikkonen prende una Bottas -

Per la stessa conformazione del circuito il punto di partenza sembra fatto proprio a puntino perchè alla prima curva spunti un bel parapiglia e si vadano tutti a sfracellare tra di loro. Scientificamente studiato. Ed infatti è così che è andata: allo scattare dei semafori Hamilton è riuscito a scivolare via mentre Bottas, partito al suo fianco, e Raikkonen, partito terzo, hanno iniziato a scazzottare tra di loro per andare inevitabilmente a schiantarsi l'uno contro l'altro e poi contro un muro. Ottimo. Dalla dinamica dell'incidente, ad una seconda o terza occhiata, è parso chiaramente che sia stato solo un incidente di gara, Raikkonen stava superando, forse era un po' più avanti dell'altro ma Bottas è finito su un cordolo e gli è rimbalzato contro. Raikkonen ha la peggio sul compagno di squadra, Bottas ha la peggio sulla gara: costretto a rientrare ai box per cambiare muso a metà strada sfracella anche una gomma, rientra in pista doppiato... il che mi pare un buon punto di partenza. Ovviamente nessuna penalità per nessuno dei due, anche se Raikkonen ancora non ha digerito il fatto che anche Bottas ne sia uscito indenne. Non c'è male con la sportività

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- Kvyat fonde ed altre avversità -

L'uscita di scena di Kvyat non avrebbe nulla di assolutamente interessante se non fosse accaduta a casaccio in mezzo alla pista, una pista priva di vie di fuga che costringe all'ingresso la safety car mentre i tecnici si occupano di rimuovere l'abitacolo. E ringraziamo moltissimo l'organizzazione dei tecnici di Baku per la solerzia ed il tempismo con cui sono arrivati ad operare sul veicolo: davvero non c'è male. Abbiamo fatto in tempo a farci crescere i capelli bianchi, a far sdoppiare Bottas, accorpare tutte le vetture e riportarle a scannarsi tra di loro non appena il rientro della safety car glielo permette. Il buon tentativo (anche se fallito) di Sergio Perez di farla a Vettel in ripartenza è qualcosa che rimarrà negli annali.

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- nel frattempo -

Nel frattempo, prima che fondesse Kvyat era già accaduto che Palmer si ritirasse, ed anche Verstappen, quest'anno giustiziato dalla sfortuna. Che poi mi sembra un bilanciamento karmico per tutto quello che non ha combinato lo scorso anno. Solo che di loro non si è poi detto un granchè, perchè i loro ritiri non hanno fatto alcun rumore. Ed andiamo avanti così.

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- Safety car again -

Tre secondi netti dopo il rientro della safety car ... safety car again. La ripartenza è stata piuttosto drammatica e, quando i giochi si fanno drammatici non è da tutti tenere il sangue freddo. Gli infiniti giri in attesa di rimuovere la vettura di Kvyat hanno compattato ben ben il gruppetto che, una volta avuto modo di tornare a combattere se ne sono dette delle belle... mentre Hamilton scivolava via e li lasciava combattere alle sue spalle. C'è stato Perez che ha tentato di beffare Vettel che, oggi più incarognito che mai, non le ha mandate a dire a nessuno. E c'è stato anche Raikkonen che ha continuato imperterrito a perdere pezzi di vettura un po' qua e un po' là. In un primo momento si è tentato di piazzare solo una VSC per andare a raccogliere a mano i detriti a bordo pista...

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- Force India autoeliminate -

...  ma dopo la grande battaglia Force India, con pezzi di carrozzeria rosa che scintillavano e si sparpagliava ovunque a seguito del loro contatto. Safety car... anzi, bandiera rossa, che non si sa mai. Giusto per dare una spazzatina definitiva in pista e per porre fine a questo circolo vizioso di safety car e contatti a ripetizione.

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- Vettel vs Hamilton -

Parlando di Safety Car e di contatti, siamo qui davanti al gesto sportivo dell'anno. Ciò di cui parleremo per i prossimi anni, quelli che racconteremo ai nostri nipoti del tipo: "io me lo ricordo quando è successo...". Sicuramente tutto questo non finirà qui ed io seriamente mi domando come sia possibile, sono certa sia un mio limite ma, dopo ore dalla fine della gara nelle quali ho lasciato indisturbati i social network li ritrovo ancora zeppi di opinioni contrastanti. Ma al di là di ogni raziocinio. O c'è qualcosa che sfugge a me. Perchè i fatti mi sembrano piuttosto chiari: siamo dietro la safety car, Vettel tampona Hamilton, poi lo affianca, lo manda al diavolo e gli da un colpo con la vettura, poi torna ad accodarsi. No, ma ... what? A cosa abbiamo assistito?
Ipotizzando per un solo istante che Vettel abbia avuto l'impressione che Hamilton abbia rallentato eccessivamente (teoria smontata successivamente dalle telemetrie della vettura che non riportano alcuna frenata ed alcun rallentamento), capisco che gli sia finito dentro e che lo abbia voluto mandare al diavolo. Ma quella storia dell'affiancarlo e andargli addosso? Ma neanche in tangenziale all'ora di punta.
No, seriamente, io capisco il tifo sfrenato ad ogni costo per una Ferrari che dopo anni è tornata a vincere qualcosa, però cosa c'è da difendere ad ogni costo? Questa è stata una porcata punto e basta.

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- Hamilton rompe l'impossibile -

C'è un record che neanche Alonso è ancora riuscito a battere sino a questo momento. E faccio il suo nome mica per niente: si sa che Alonso in tre anni di McLaren ha visto frantumarsi ogni singolo bullone della sua vettura che, chiaramente, è un catorcio. Tuttavia, a vedersi volar via il poggiatesta ancora non eravamo arrivati... e c'è riuscito Hamilton, all'apice di una gara folle che stava, nonostante tutto, continuando a condurre in testa a tutti. Costretto a rientrare per sostituire il pezzo è scivolato a metà della zona punti finendo, tra l'altro, come se non fosse già stata tutta una beffa, proprio alle spalle di Vettel, scivolato anch'egli indietro per i 10 secondi di penalità inflitti per la marachella di cui sopra.

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- Stroll a podio -

Tra tutto questo smaterializzarsi di piloti nelle prime posizioni, alla fine quello che è andato ad accadere ha dell'incredibile e l'incredibile si è materializzato sotto i nostri occhi. Uno che fino a ieri aveva persino difficoltà a partire senza schiantarsi contro niente e nessuno, oggi non solo è giunto fino alla fine della gara ma è pure arrivato a podio. Come c'è arrivato ne parliamo tra un secondo, quello che è certo è che la sua presenza sul terzo gradino è solo l'emblema della follia di questa gara conclusasi nell'unico modo in cui poteva concludersi. Niente di più e niente di meno.

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- Bottas beffa il pivello -

Uno che al secondo giro era già doppiato solo in una gara folle come questa poteva rischiare di finire a podio. E c'è finito, risalendo fino alla terza piazza, poi ha beffato il pivello, fermatosi incredulo ad esultare qualche metro di troppo prima del traguardo e facendosi così sorpassare da un Bottas giunto a tutta velocità. Questo Bottas un po' Grinch, pronto a rovinare il natale ai bambini ci piace!

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- Alonso a punti -

Quale follia non può accadere ancor più folle della vettura di Alonso che arriva fino al traguardo? E se questa addirittura arriva in zona punti? Tutto questo è una sorta di miracolo... goduto grazie al solito culo che lo contraddistingue. Ancor prima della metà gara, più o meno nel momento della bandiera a scacchi ho osato predire che se fosse andata avanti così Fernando sarebbe anche riuscito a vincere... partito dalla 19esima posizione in quel momento era scivolato ben fino alla sesta. Qualcuno ha persino osato darmi ragione credendo che parlassi sul serio, o quantomeno con un filo di speranza, ribadendo che lui è proprio uno specialista delle condizioni avverse.

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