lunedì 19 giugno 2017

Canada 2017 - Gara

- Buone partenze -

Tutta la boria mostrata dal Ferrari's boyz nei giorni precedenti alla gara è venuta meno nell'esatto istante in cui i semafori rossi si sono spenti e non uno... ma ben due di quelli che stravano belli belli piazzati dietro hanno beffato Vettel: erano Verstappen e Bottas, pronti a combattere per riservare un minuto di gloria nella storia tutto per sè. Ovviamente il quel momento non avevano ben in mente che esistono poche cose che riempono di infamia sui socialz quanto superare una Ferrari ma questa è una piaga con la quale prima o poi si inizia a convivere.

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- Sainz a proiettile su Massa -

Le fasi della partenza sono state altresì caratterizzate da quello che accadeva poco dietro, a metà dello schieramento, dove Sainz finisce su Grosjean, perde il controllo della vettura e finisce a proiettile sul povero Massa che, se non è morto d'infarto in quell'istante, probabilmente camperà cent'anni. Fine della gara per Sainz e Massa, nulla di tanto compromettente per Grosjean che, fra tutti, è proprio quello che strepita maggiormente in team radio. Safety Car in pista per tutti gli altri.

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- Buone partenze McLaren edition -

E' cosa buona è giusta riconoscere il merito a chi il merito se lo merita... e con questa posso anche battermi una grossa manata sulla spalla e chiudere qua il post. Mi sento soddisfatta così. 
Ma la faccio per voi: andiamo avanti. 
Non si può sempre parlare male degli ultimi della lista, a volta anche loro hanno dei buoni spunti, ed è giusto rendergliene merito. Vedi ad esempio la partenza delle due McLare, Alonso 12esimo, Vandoorne in coda come i bambini cattivi: tanto è successo, tanto hanno combinato che alla fine Vandoorne ha recuperato cinque piazze in due curve ed è anche finito davanti ad Alonso. Ovviamente Alonso non lo ha accettato ed ha iniziato a bestemmiare qualcosa di incomprensibile in team radio tanto che - casualmente - Vandoorne gli ha lasciato la posizione. Però sono bei momenti.

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- Vettel beffato dalla sorte -

La cosa buffa è successa proprio in fase di rientro della Safety Car, dopo un po' che tutti stavano girando e rigirando in fila indiana belli belli compatti, quando i giochi sarebbero dovuti tornare a farsi seri, ecco che dalla Ferrari colgono un segnale d'errore: l'alettone di Vettel deve essere sostituito, rientro al box forzato a questo punto della gara che lo porta a rientrare in gara in 18esima posizione. Una cosa devastante, se possiamo dirla in termini sportivi. Poi però uno ci riflette, capisce che siamo in Canada dove queste cose non possono dirsi all'ordine del giorno ma certamente sono più frequenti che altrove (ciao Jenson e, ciao 2011... anche se, in effetti, anche in quell'occasione quello che ha detto ciao a qualcosa è stato proprio Vettel) e quasi passa quel senso di sportività malriposto.

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- Karma chameleon -

Tra le cose più assurde che mi siano capitate di leggere in rete durante la gara è la chiamata a gran voce del Karma di Verstappen dopo che la sua vettura, al giro n. 11 di gara, lo ha costretto ad abbandonare la sua seconda piazza e parcheggiare in un angolo. Perchè se Verstappen aveva sbattuto fuori Vettel era giusto che finisse fuori anche lui. Con il dettaglio che Vettel, in realtà, era ancora in gara, che Verstappen in classifica iridata si trova a livello "mai una gioia" e che - per quanto vorrei essere l'ultima persona al mondo a riconoscere una cosa di questo genere - ma quello si chiamava sorpasso, avvenuto in partenza e senza sportellare \ sbattere fuori pista o chiaramente voler danneggiare qualcun altro. Se poi i tecnici Ferrari si fossero resi conto un po' prima di quello che era successo, magari, avrebbero il diritto di puntare il dito contro gli errori altrui. 

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- Ocon e il miraggio del podio -

In tutto questo avanti e indietro di folli posizioni nelle prime piazze, per circa metà gara abbiamo creduto veramente il quel miraggio chiamato Ocon in seconda piazza. Che magari, perdendo qualcosa, si sarebbe potuta trasformare in una terza piazza, però era un miracolo realmente possibile. Realmente Ocon ha spaziato incredibilmente in seconda piazza tenendo dietro tutti quelli che spingevano per passare... ed invece no.

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- Prospettive Ferrari -

Invece no, perchè dietro c'era gente che spingeva per passare. Tipo Perez, che forse avrebbe preteso qualche riconoscimento in più dato dall'anzianità. Così come Raikkonen sul quale, fino a metà gara, ancora si puntava in prospettiva podio. E' bastato solo per un'istante che dal muretto gli pronunciassero queste soavi parole all'orecchio che Raikkonen è finito fuori pista. Così, giusto per far capire a tutti quello che realmente ne pensa di loro. Soprattutto dopo il tentato (e fallito) undercut ai danni di Perez. No, ma esattamente a quale podio stavano puntando?

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- Scontro a tre -

Arriva quindi il punto in cui Vettel recupera abbastanza da far credere al muretto di essere lui l'uomo dalla prospettiva podio: urge far fuori tutti gli altri. A meno di non estendere la zona podio fino al 30esimo gradino. Il primo ostacolo è stato Raikkonen, ma quello è facile, perchè basta infilargli un gatto virtuale nel motore e lo zittisci subito. Sia chiaro che il gatto è virtuale perchè, per quanto possa godere nel veder soffrire gli uomini in rosso sono pur sempre un amante di gatti, gattini ed animali in genere. Sugli insetti potremmo aprire una categoria a parte, ma non è questo il momento. Superato il primo ostacolo non gli è stato necessario far altro che andare a fare il prepotente con i Force India Boyz prodigandosi in uno scontro a tre che è parso come il gesto cattivo del bullo che vuol togliere le caramelle di mano ai bimbi buoni.
Ed aveva ragione anche lui, perchè i titoli mondiali non li si vincono con le caramelle... però sarebbe stato un bel colpo veder almeno una delle due partere rosa avere la meglio.

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- Alonso cambia prospettiva -

Reduce dalla Indy car, dove la sua vettura di è rivelata degna compare di quella che ordinariamente guida in Formula 1, è tornato all'ovile dove, quatomeno, lo pagano bene. La gara si è resa dall'inizio un po' più interessante del solito, la vettura è partita e quelli davanti a sè hanno iniziato a morire tutti, l'uno dopo l'altro. Di questo passo è stato in grado, senza neanche dover tentare un sorpasso, di entrare in zona punti... dove ha retto fino a due giri dalla fine. Perchè non c'è più gusto a vederlo ciondolare per il paddock a lungo, rovinando la gara a tutti mentre si lagna delle sue miserie. La vettura a questo giro ha deciso di fargliela credere fino all'ultimo... o quasi. Perchè essere in zona punti sono a due giri dalla fine e veder sfumare tutto così è crudele. Quanto ho riso in quel momento: sì, adoro sghignazzare dietro alle sventure altrui. Sono pessima. .
Lui però non è da meno e, accostanta la vettura al muro, la abbandona al suo destino, scavalca le reti di protezione e si immerge in un bagno di folla in mezzo al pubblico sulle gradinate. Sempre modesto il ragazzo.

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- Ricciardo is on the podium -

Tra i tre litiganti, alla fine, il quarto gode. Ovvero Ricciardo che, dopo a tutto quel susseguirsi di prospettive podio è lui ad aggiudicarsi la prestigiosa salita, là dove, tra l'altro, tornerà ad esibirsi - a grandissima richiesta - nel suo ormai celeberrimo shoey. E salmonella sia.
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