giovedì 22 giugno 2017

I dieci fatti buffi di Canada 2017

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- Incontri ravvicinati del quarto tipo -

Siamo nelle fasi iniziali della gara, le cose in questo caso specifico hanno già incominciato a farsi serie un po' per tutti, ma non per Magnussen, che dalle sue retrovie ha tempo per guardarsi un po' intorno e segnalare un'anomalia: c'è un cappellino della ferrari in pista!! Fatemi capire: un tifoso lo ha lanciato via dopo aver visto scivolare Vettel in pollesima posizione?

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- Van Der Garde che trolla Stroll -

Ci sono alcuni piloti che non posso fare a meno di seguire pur avendo abbandonato la formula 1 da un pezzo e non avendo più niente di interessante da condividere. Questo è un po' il caso di Van Der Garde del quale, tra pochissimo tempo, neanche sua madre ricorderà più che c'è stato un tempo in cui correva nella massima serie... eppure resta un affezionato della domenica pomeriggio ed io non riesco a fare a meno di leggere i suoi commenti. Van Der Garde ha abbandonato da un pezzo non solo la Formula 1 ma anche quelle finte buone maniere che molti dimostrano, tipo quelli che son sempre dietro a fare i complimenti al vincitore, chinque esso sia, quelli che non possono fare a meno di ricordare con nostalgia le emozioni dei vecchi tempi... e via così. Van Der Garde è uno di noi: uno che la domenica si siede in poltrona e spara giudizi cattivi e gratuiti solo perchè può permettersi di farlo, solo perchè siamo nel 2017, abbiamo i social network, abbiamo la libertà di parola e quanto ci piace abusarne. Ecco. Van Der Garde è uno di quelli che vede al primo giro una Williams spiaccicata al muro e si stupisce che non sia quella di Stroll. Per ora. 

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- Stroll a punti -

Celebrazioni e festeggiamenti, nonostante tutto quello che siamo riusciti a dire alle sue spalle Stroll è riuscito a finire una gara. E l'ha pure finita a punti. Non si è schiantato, non ha fatto fuori nessuno, non ha costretto tecnici e ingegneri a ricostruirgli la vettura sotto il sedere... ed ha portato a casa i suoi primi punti iridati. Alla faccia di Van Der Garde. 
Faccio solo notare che a questo punto le uniche a bocca asciutta sono le McL.

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Deejay chiama Alonso

Nuova gara, nuovo capitolo della saga più trash della Formula 1, quella che lega Alonso ai suoi tecnici. Prendi un meccanico, trattalo male. Fa sentire che è poco importante, dosa bene amore e crudeltà. Cerca di essere un tenero pilota, ma fuori dal box nessuna pietà. Esattamente così che sono andate anche questa volta le cose, con Fernando Alonso che nel bel mezzo della gara interrompe il discorso del suo interlocutore tuona infuriato "non mi stai dando informazioni utili!"

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Lewis Hamilton: la solitudine dei numeri primi

In Canada persino Alesì è riuscito a vincere una volta.
E non dimentichiamoci di Kubica, anche se adesso sta tornando di moda e non credo che possa ancora essere pronunciato il suo nome invano. Una vittoria anche per Ralf Schumacher, che di vittorie in carriera ne ha ottenute ben 6, o per Daniel Ricciardo, ancora fermo a 4. Insomma, con un po' di impegno in Canada per tradizione riescono a vincere un po' cani e porci.
In questo scenario Lewis Hamilton è giunto a sei vittorie, la prima nel 2007, le ultime tre consecutive: tutto questo dovrà pur dire qualcosa... anche se al momento non ho ben in mente cosa.
Probabilmente è il caso di soffermarsi su un altro traguardo ottenuto questo fine settimana: la 65esima pole position in carriera, che se si è materializzata proprio in Canada anche questo dovrà dire qualcosa, poi vediamo di capire cosa. La 65esima pole lo piazza direttamente come secondo classificato al pari di Ayrton Senna nella classifica dei piloti con il maggior numero di pole position in carriera, il che è statisticamente un bel colpo. Per festeggiare l'evento la famiglia di Senna gli ha regalato una replica del casco storico del pilota, un cimelio che, a quanto pare, per gli appassionati del settore, è un pezzo d'un certo prestigio. A pochissimo tempo dall'omaggio per la rete girava già un video, registrato da un addetto alle PR di Lewis Hamilton che, chiaramente, non ha ancora scoperto l'uso del cavalletto o, quantomeno, l'opportunità di appoggiare quel maledetto telefono sopra una pila di libri per non far morire tutti di mal di mare, in cui il pilota ringraziava commosso e specificava chiaramente che fosse una replica... cioè... non esattamente quello che Senna si è piazzato sulla testa a suo tempo il concetto pareva chiaro persino a me, eppure è scoppiata comunque la polemica. 
Polemica distinta tra quelli che semplicemente si sentivano oltraggiati dall'accostamento del nome di Senna a quello di Hamilton e quelli che ritenevano che la famiglia di Senna avesse oltraggiato l'avo nel ledere il patrimonio personale donandone un pezzo ad un brutto ceffo di tale entità. Sul fatto che fosse una replica e che fosse chiaro a tutti e non sia mai stato nascosto in alcun modo ne abbiamo già parlato abbastanza? No, perchè, allora, potremmo andare avanti a discutere del fatto che qua siamo alle prese con la semplice matematica: 65 pole portate a casa dall'uno, 65 pole dall'altro, con la differenza sostanziale che solo uno dei due è ancora in attività ed è altresì probabile che supererà tale cifra prima di ritirarsi. Se vogliamo superare il dato numerico e valutare il valore del pilota... beh... è come se io provassi a discutere di Backstreet boys con una fan qualsiasi degli One Direction: ovviamente non c'è storia ma glielo devo spiegare io?

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Spazio: ultima frontiera

Ed è così che, a grande richiesta del capitano Picard, lo shoey è tornato in tutta la sua magnificenza ad essere protagonista dei nostri podi. Era da qualche tempo che Ricciardo provvedeva in maniera molto più sobria a celebrare i propri successi... ma è durata poco, perchè il pubblico lo richiede. Il pubblico lo ama e poco importa che forse, in fondo in fondo, l'unica ragione per cui Ricciardo aveva deciso di smetterla era per la concretizzazione di tutti gli attacchi di salmonella che gli ho predetto dall'inizio dei tempi ad oggi. Compagno di merende e di gabinetti lo stesso Patrick Stewart perchè la sua missione è quella di esplorare strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. Stando benissimo al gioco si è offerto di bere anch'egli dalla scarpetta... anche se apprezzo moltissimo la finezza dimostrata da Ricciardo nel cambiare scarpa per far bene l'ospite. Ed è andata bene ad Hamilton, già che i piedi erano solo due e le scarpette sono finite anzitempo, candidamente in grado di ammettere "Io non potrei mai farlo".

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Raikkonen 40 o 42?

E' fatto noto che la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l'universo e tutto quanto sia 42. Eppure qualcosa in Ferrari è venuto meno. Il sospetto tra i non addetti ai lavori è quello che, ad un certo punto della gara, nel momento in cui non era più necessario, qualcuno dal muretto abbia spento la macchina da sotto il sedere di Raikkonen, giusto perchè non riuscisse ad infastidire quello davanti a sè bisognoso di resuperare il maggior numero di punti nel minor tempo possibile. 
Dopo più di mezza gara trascorsa tra le eccellenze, dopo avergli prospettato una prospettiva podio, improvvisamente la vettura inizia a perdere prestazioni, si rendono necessari nuovi settaggi, nuove impostazioni della vettura, schiacciare tasti che non esistono e premere leve che non portano a nulla. I dialoghi tra muretto e pilota diventano imbarazzanti e io inizierei seriamente a pormi delle domande circa la capacità di gestire un'ottica di squadra. 

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Seagulls

Ho seriamente dei problemi linguistici, non ho mai studiato veramente lingua inglese, se non per quel poco e male che offre la scuola pubblica italiana. Quello che so, che capisco e che parlo di inglese è solo grazie alla cultura che mi sono fatta guardando serie TV e frequentanto, in generale, il mondo di internet: dal livello social network in poi. A tratti questa padronanza della lingua mi ha anche portato delle soddisfazioni professionali, quindi tutto sommato non la sottovaluterei in pieno, anche se merita di essere approfondita. Per esempio, stavo guardando questa foto, ed il pensiero è andato immediatamente alle vicende dello scorso anno, a tutto il teatrino Hamilton - Vettel del dopogara ed avrei voluto scrivere un titolo tipo il gran ritorno dei...ehm... seagulls o i... ehm seagulls che tornano a salutare Vettel ma il problema era solo uno: come diavolo si chiamano in italiano? Perchè mai la mia testa mi rimanda prima al termine seagulls invece che alla dizione italiana? Provo a cercare la traduzione su internet e, quello che mi viene fuori è "laridi" e io sono piuttosto certa di non aver mai utilizzato il termine laridi in vita mia. Wikipedia suggerisce anche "gabbiani" e la cosa già prende un senso. 
In ogni caso, nel caso non lo abbiate visto - ma anche se lo avete visto ve lo riconsiglio - buona parte del teatrino dello scorso ann va assolutamente recuperato, soprattutto la parte in cui Vettel parla con i gabbiani e gli dice "ehi! La mia macchina è rossa, è facile da vedere".
Salverei anche la parte "sono un pilota, DEVO inventarmi una qualche scusa" ma questa me la tengo per la prossima occasione.

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Vandoorne: mai una gioia

Non solo la vettura che gli tocca guidare lascia molto a desiderare ma, anche con il motore dell'aereo che lo dovrebbe riportare a casa le cose non vanno meglio. 4 ore di ritardo fermo in aereoporto... belli i tempi andati in cui era possibile scroccare un volo privato da qualche amichetto ricco. Niente da fare: a questo giro tutti fermi in aereoporto come i comuni mortali.
Più o meno, perchè se si leggono bene le risposte sotto al suo messaggio qualche anomalia è comunque possibile riscontrarla. Air canada ha risposto subito a Vandoorne "Ciao Stoffel, ci dispiace per il ritardo, a quale volo ti riferisci?" e, ricevuta la risposta con il numero del volo "grazie, se ci vuoi trasmettere in DM il numero di booking vediamo come risolvere la questione"
Una donna, poco più sotto, più o meno negli stessi momenti, segnalava anch'ella un ritardo di due ore nel volo per NY... approfondendo un attimo il suo profilo si apprende facilmente che, per quanto nome un po' meno noto, è una gionalista, si occupa di sport ed era in Canada... guarda un po'? Proprio per il gran premio. Solo che con lei la compagnia aerea è stata un po' meno premurosa: giusto un augurio che il problema tecnico si potesse risolvere in fretta. No, ma... davvero?

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Una sanzione sbagliata per D.K.

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2 commenti: