domenica 6 ottobre 2013

Fischi per fiaschi

Dopo aver riletto quanto ho scritto l'altro giorno mi sento in dovere di specificare ancora una cosa: secondo me Vettel non è antipatico. Questa di base potrebbe essere l'affermazione più impopolare del mondo, partendo dal presupposto che mi trovo in un paese, sto scrivendo in una lingua, che in questi giorni è probabilmente più in apprensione per le sorti di Alonso in ottica campionato mondiale che interessato alla decadenza di Berlusconi. Non che mi senta di condannare il disinteresse generale per le affermazioni della Sig.ra Santanchè, ma è giusto per far capire la scala di valori dell'italiano medio. Quella che evidenziavo nell'altro post è una certa ritrosia all'empatia messa in luce dal pilota tedesco che, anche in questo caso, non è che arrivo a condannare ma constato pacificamente essere poco adatta ad ottenere il consenso dei più. Certo, c'è una fascia di pubblico della Formula 1 che non potrà che non tifare per lui. Vedi quelli che si schierano costantemente per il vincitore. Vedi quelli che sentono un forte spirito patriottico. Vedi quelli che nell'eterna lotta tra i potenti ha deciso di schierarsi per gli apartitici ultimi arrivati. Possibilità ce ne sono più di una. Tutti gli altri, quelli che sono i cerca del proprio beniamino, beh, non potranno affatto sentirsi accolti in casa di chi ti sbatte la porta in faccia alla prima scampanellata.
Poi ci sono io, che potrò anche non tifare per Lui, se non in casi estremi di vita o di morte, ma che non provo nei suoi confronti alcuna antipatia. Anzi, sono piuttosto certa che, sceso dalla macchina e tolta quella tuta sia piuttosto simpatico ed anche, forse, chissà chi può dirlo, divertente. Per dirlo non è che mi baso soltanto sulle foto che lo hanno recentemente immortalato a bordo della macchina di Super Mario con la sua caratteristica divisa. C'è anche qualche altra intervista chiacchierina che merita di essere vista. O c'è l'imitazione (al link dal minuto 8.00) di Raikkonen. O altre cose così, tutte rintracciabili attraverso qualsiasi motore di ricerca.
L'argomento non potrebbe essere dei più attuali. Siamo ancora in attesa, per lo meno io, per lo meno nel momento in cui sto scrivendo questo post, di vedere il Gran Premio coreano ma, allo stato degli ultimi podi del giovane tedesco, pare chiaro che ci sia qualcuno che gli augura, quantomeno, di avere una storta, un'unghia incarnita, una stringa allacciata male prima della fine del mondiale. Così, giusto per. 
E' all'incirca dai fattacci malesiani che ogni volta che sale sul podio c'è qualcuno sotto che lo fischia. In Malesia, vabbè, si poteva anche capire, giusto per dare contentino a Webber che andasse a casa certo di avere quantomeno la ragione in tasca. Magari non la vittoria, ma certamente la ragione. In Italia non è neanche il caso di dirlo, c'è ancora gente che si presenta sotto il podio con la bandiera della lega, bisogna veramente cercare di spiegare alla gente cosa significa sportività? Lasciam perdere. Ovviamente nel conteggio non prendo neanche in considerazione la Germania dove, palesemente tutti lo amano, come dargli torto. Ciò che nessuno si sarebbe mai aspettato, forse, è che i fischi continuassero anche al di fuori dell'europa. Anche a Singapore. Sulla faccenda si sono ormai esposti tutti. Chi, anche tra i piloti, tipo Hamilton sulla sua colonna sul sito della BBC, si sente di condannare chi fischia il vincitore, peccando di sportività e chi arriva a giustificare il pubblico annoiato

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