lunedì 2 maggio 2016

Russia 2016 - Gara

Terzo gran premio di Russia, quarta gara del mondiale. Per parlare di questa gara trovo impossibile non iniziare dal colpo di scena iniziale, la botta da maestro, il fiore all'occhiello di una gara con i controfiocchi. Per chiudere inbellezza tutto quello che si poteva dire sul Gran Premio di Cina, qualche giorno fa me ne sono uscita sostenendo che la colpa dell'incidente iniziale di Vettel era di Marc Marquez, perchè diciamolo, lo spettatore medio della Formula 1 non va oltre la seconda fila dello schieramento. Ancora ancora tollera la presenza di Rosberg ma, se un pilota non è - o non è stato - della Ferrari o se non ha vinto molto ultimamente non è particolarmente degno di attenzione. Già un Ricciardo è materiale per gli addetti ai lavori. Kvyat è per solutori più esperti. Tutti hanno capito che a Vettel in Cina è successo qualcosa in partenza, molti non hanno capito cosa o per colpa di chi. 
Kvyat a tutto questo gioco al massacro non ci sta. Perchè lui è pure cresciuto a Roma. Ha le foto con Totti. Non è mica uno che può essere preso così in contropiede. In Russia, la sua terra d'origine, ha deciso di fare il bis. Forse ter. Perchè al bis, nuovamente, nessuno aveva capito bene. 
In partenza di GP gli animi sono particolarmente tesi. Rosberg se la spassa in prima posizione, sa che Hamilton è in decima, arretrato e con le pive nel sacco, dopo che la vettura lo ha abbandonato per la seconda volta di fila, eppure sa anche di partire al fianco di Bottas, uno che se ti può tirare una spallata lo fa senza problemi. Bottas, dal canto suo, spera di non replicare le scene dell'anno scorso, anche perchè alle sue spalle brama la sua posizione Kimi Raikkonen, l'altra metà della mela nel capitombolo dell'anno scorso. Vettel poco più indietro. Sicuramente messo meglio di Hamilton, ma troppo lontano dalla pole per essere soddisfatto della propria posizione di partenza. Quì e là piazzata qualche Toro Rosso e qualche Red Bull. Soprattutto Red Bull. Allo spegnersi dei semafori là davanti non accade nulla di tutto ciò che ci eravamo preoccupati. Rosberg prende il largo, Bottas si accoda, poi recuperato da Raikkonen in una lotta mai più finita che, in ogni caso, non è parsa preoccupare più di tanto Nico Rosberg. Dietro le cose si sono fatte leggermente più serie perchè tutto ciò a cui abbiamo assistito è stato un gran parapiglia che, solo rivisto al rallentatore ha portato a più rivelazioni di un certo spessore: Kvyat credeva di giocare agli autoscontri e non si è placato fino a quando non ha sbattuto fuori di pista Sebastian Vettel, Sebastian Vettel ha la stessa proprietà di linguaggio di uno scaricatore di porto. Uno di quelli veri, con la panza da birra e le mani sporche di grasso. Uno di quelli che ti sa fare l'alfabeto con i rutti: io lo adoro! Una volta sfracellato contro il muro ha dato il meglio di sè in un team radio col più alto tasso di Beep del panorama moderno della Formula 1. Non c'è GP2!GP2!GP2! che tenga. 
Nello stesso tempo, tra l'altro, GP2! GP2! GP2!  non se la stava affatto passando male: è riuscito a scavalcare il parapiglia di Vettel, e si è goduto a pieno il gran vantaggio dell'aver lascaito la calca dietro di sè. Safety Car in pista per andare a ripulire la pista di quel che di Vettel vi era da raccogliere e spazzar via.
Ebbe così inizio in Seb-Vettel Show: una cosa che io sinceramente ripeterei tutte le settimane, ma credo che i tifosi ferraristi non approverebbero la scelta. Prima di tutto scende dalla vettura e si mette a raccogliere pezzi di vettura. Ho temuto seriamente che si sarebbe allontanato dalla pista con quell'alettone sotto il braccio. Poi si impossessa dello scooter del commissario che era andato a recuperarlo: guida lui! Ha deciso! Un po' come quella volta in Turchia (vedasi, anno 2010). Una volta tornato ai box analisi della situazione da ogni punto di vista, giro di interviste di rito e gita per dirgliene quattro al muretto della Red Bull
Nel frattempo in pista non è successo assolutamente nient'altro. Sì, ok. Alla fine vince Rosberg, dietro di sè Hamilton autore del recuperone, ancora intento a domandarsi cosa ne sia della sua buona stella quest'anno e poi Raikkonen-tutto-panza, al quale non pare vero d'esser finito sul podio una volta tanto in cui si distribuiva alcool e non gassosa.

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