lunedì 23 maggio 2016

I dieci fatti buffi di Spagna 2016

1) Hamilton e Rosberg, una partenza col botto. Continuano inesauribili i colpi di sfortuna di Lewis Hamilton di questa stagione 2016. Qualunque considerazione sulla sua buona stella è ormai superflua. Ogni cosa è già stata detta, ogni battuta è già stata fatta. In compenso, a questo giro, il colpo di sfortuna è stato molto meno metaforico delle altre volte. Ed ha coinvolto anche Rosberg. L'attimo è stato chiaramente uno di quelli epici, che ricorderemo nella storia della Formula 1. Di quelli che meritano di essere rivisti al rallentatore, sul quale chiunque ha un'opinione e anche fra qualche anno ricorderà che cosa ha provato in quel esatto istante. Un po' come durante i calci di rigore ai mondiali, giusto per fare un esempio a tema. 
Lewis Hamilton partiva in pole position ed aveva fatto credere a tutti di aver chiuso la parentisi delle sventure extraeuropee per iniziare a fare sul serio. Al suo fianco Nico Rosberg, il pilota al quale prima o poi qualcuno farà un test antidopping e scoprirà che lo hanno caricato come una molla a coraggio ed autostima, nulla di illegale, credo, perchè fosse in grado di battere in partenza l'eroe dei due mondi e tre volte campione del mondo al suo fianco. Già dalla prima curva ha la meglio, Lewis non molla il colpo, cerca di riprendersi la piazza, prima della curva quattro tenta il sorpasso impossibile ma finisce sull'erba, la vettura slitta e ne perde il controllo. Nella disperata corsa verso il primo muro contro il quale infliggersi incontrerà la vettura di Nico Rosberg, che porterà con sé nella disperata corsa verso il muro. Entrambe le Mercedes sono quindi uscite di gara. In Ferrari si fregano le mani... ma non se lo possono permettere.
2) Verstappen, vincitore incredulo. Una volta fatte fuori le Mercedes la domanda è una soltanto: ora che si fa? Perchè l'eventualità che non sia una Mercedes a vincere effettivamente coglie tutti impreparati. Le Ferrari pretendono di essere loro le dirette avversarie del team tedesco, Ricciardo si augura di confermare quella fortunata serie di un paio d'anni fa. Tutti gli altri ambiscono a cogliere quanto possibile dalla fortuita circostanza. Vengono messi tutti i nomi dei superstiti in un  grande cilidro e la sorte tirerà su quello di Verstappen. Un criterio di scelta impeccabile.
3) Ferrari, we miss u. E' dall'inizio della stagione che si sta giocando ad un fantastico gioco di ruolo tra le Mercedes e le Ferrari secondo il quale le Mercedes vincono, le Ferrari provano a farcela, ed alla fine della battaglia le Mercedes danno il contentino lasciando sperticate dichiarazioni su quanto le Ferrari fossero effettivamente un pericolo per tutta la gara, su quanto si siano sentiti minacciati dalla loro presenza alle spalle, quanto siano intimoriti per le gare future. Se tutto qiesto fosse stato lontanamente vero, nell'istante esatto in cui le Mercedes si sono autoeliminate dalla gara (chiaramente perchè gli avversarsi difficilmente riescono a spodestarle) le Ferrari, secondo quella logica, avrebbero dovuto trionfare brutalmente. Sarebbero dovute riuscire a prendere la testa della gara e fare fuori tutto e tutti, ammazzare virtualmente chiunque altro fosse in gara e spiegare al mondo intero di che pasta è fatta una Ferrari
Ed invece no. 
Perchè il teatrino portato avanti per un numero indefinito di giri, ognuno sempre più lungo di quello che ha preceduto, ognuno sempre più doloroso di quello che si è appena concluso, hanno dimostrato veramente che non ce la possono fare. Non sono riusciti battere la concorrenza in base alla potenza della vettura, non ci sono riusciti giocando con le strategie. Sono finiti a podio entrambi solo per venir meno di chiunque altro potesse batterli, ma se a vincere la gara è stato Verstappen, la faccenda pare sintomatica.
4) Alonso out, neanche fosse rimasto alla scorsa stagione. All'apice dell'irrealismo offerto dal Gran Premio di Spagna, è parso anche che le McLaren fossero in grado di concludere a punti per la seconda volta di fila. E' parso... male. Perchè di punto in banco la vettura di Alonso si è accasciata al suolo e lo ha abbandonato.
5) La macchina di Ricciardo, ha un buco nella gomma. Fatte fuori le Mercedes e viste le Ferrari arrancare, tutte le speranze erano rivolte verso Ricciardo. Già Ricciardo ha dalla sue quella fortunata serie di vittorie di un paio d'anni fa, unico a salire sul gradino più alto del podio non alla guida di una Mercedes. Ed il suo compagno di squadra era Sebastian Vettel, ho detto tutto. Siamo abituati a vederlo emergere nei momenti di difficoltà e probabilmente è destinato ad essere qualcosa in più di un Ralph Shumacher di quarta fila. Il problema è sorto quando, anche la sua vettura, lo ha abbandonato poco prima della bandiera a scacchi ed è apparso chiaro a tutti come non sarebbe più potuto essere in grado di combattere per la vittoria, consegnado metaforicamente e definitivamente la vittoria nelle mani del piccolo Verstappen.
6) Vettel, piccolo scaricatore di porto che non sei altro. Anche in questa occasione, dopo la scarica di parolacce a ripetizione che ha tirato giù in Russia dopo l'impatto contro il muro provocato da Kvyat, ha saputo farsi riconoscere. "If I don't f**king avoid that, he's going straight into my car. What is this, ping pong, or Grand Prix racing?"
7) Raikkonen sotto investigazione, o forse no. Una delle cose che ha contraddistinto la partenza di questo gran premio di Spagna è il fatto che nessuno ci ha capito niente, almeno fino alla sesta o settima replica al rallentatore. Non si capiva quale delle due Mercedes fosse davanti e quale dietro, quale delle due Mercedes avesse preso la tangente, non ci è stato chiaro cosa sia successo dietro, perchè qualcosa è successo sicuramente. Ad un certo punto la comunicazione fatale: l'incidente tra Hamilton e Raikkonen verrà indagato dopo la conclusione della gara. E tutti a domandarsi cosa diavolo fosse successo con Raikkonen. Ma quindi Hamilton era finito fuori pista per un contatto con Raikkonen? E come ha fatto Raikkonen dalla posizione in cui era a colpire Hamilton? Mentre il mondo si crucciava davanti a questi dubbi esistenziali, la regia internazionale reagiva con un OOps! Chiaramente anche loro non hanno capito niente. Ma quantomeno sotto investigazione c'è andato Rosberg, non Raikkonen.
8) Piccoli Hamilton e Rosberg crescono, nelle retrovie. Certamente sono molti i piloti nelle retrovie che ambiscono ad essere al posto di Rosberg o di Hamilton. Piloti che vorrebbero essere su una vettura potente, competitiva. Piloti che vorrebbero vincere delle gare o magari anche un mondiale. O due. O tre. Insomma, gente che spera di avere una carriera davanti. Il problema è che qualcuno deve aver preso male la mira con quello che spera, qualcuno non ha capito che non doveva ambire ad essere dove Rosberg ed Hamilton erano in quel istante esatto. Ma fu così che Magnussen e Palmer finirono al contatto.
9) Kvyat fastest lap. Tutta questa faccenda dei panni sporchi made in Mercedes ha fatto un po' dimenticare com'è che questo week end era iniziato: lo scaldalo red bull boyz! Kvyat viene "punito" sbattendolo in Toro Rosso, Vestappen viene promosso in Red Bull con l'auspicio che non si fiondasse anche lui contro il posteriore di Vettel. La decisione ha fatto parlare tutti, ma proprio tutti, cosa che non si è potuto esimere nessuno. Verstappen era al settimo cielo per la decsione, Kvyat aveva il morale sotto i piedi. Io credo che già a Kvyat sia potuto venire un coccolone nel momento in cui ha realizzato che Verstappen avrebbe vinto la gara... ma vogliamo parlare della beffa nella beffa data dal giro più veloce in gara conquistato da Kvyat? Parliamone pure.
10) Hulkenberg, Barca Fire. Della serie The Benny Hill Show, è andato in onda l'incendio fortuito sulla vettura di Hulkenberg. Una roba che di per se non farebbe neanche tanto ridere... ma è andata così. La vettura prendere fuoco, lui accosta, scende, tutto secondo le regole e gli corrono incontro i commissari con gli estintori. Gli si avvicinano, tentano di spegnere l'incendio ma non combinano nient'altro di buono che svuotare mezzo estintore nel vuoto. Hulkenberg reagisce da vero duro, si avvicina al commissario, gli toglie l'estintore di mano e fa da sé. Perchè chi fa da sé fa per tre.

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